Michel Houellebecq, celebre autore francese, con il suo romanzo, “Sérotonine” uscito nel 2019, ha registrato un importante successo vendendo 500.000 copie, solo in Francia, durante la prima settimana dal suo lancio.
Da anni, Houellebecq ha affascinato il pubblico con la sua critica radicale del vivere nelle società post-moderne, offrendo una visione distopica del mondo contemporaneo. La sua capacità di trasformare elementi autobiografici in finzione, particolarmente evidente in “Serotonina”, ha contribuito a consolidare il suo status di autore innovativo.
Quando nella fine 2019, dichiara il regista Guinand, ho chiesto di potere fare un adattamento per la scena, lui mi ha dato la sua autorizzazione. Il concetto dello spettacolo è molto simile a quella che ho utilizzato per mettere in scena “Il Nipote di Wittgenstein” di Thomas Bernhard con Umberto Orsini, dove Bernhard si metteva già lui stesso in scena con il pretesto della finzione.
In questo nuovo progetto, il narratore solitario sarà interpretato da Andrea Renzi, affiancato da una compagna che parteciperà al suo bilancio di vita.
Patrick Guinand
Note di regia
Michel Houellebecq è un fenomeno della letteratura francese e mondiale, sempre in cima alle classifiche di vendita a ogni uscita di una nuova opera. Così è stato anche per Sérotonine. In Francia come in Italia, fin dalla sua uscita nel gennaio 2019. La serotonina è l’ormone della felicità. Il protagonista fa a 46 anni — un’età non facile, come lui stesso dice — il bilancio della propria vita. Un bilancio che prende la forma di ricerca della felicità, tra libido problematica e critica radicale alla società occidentale. Sérotonine è stato accolto come un romanzo esemplare dell’atmosfera distopica dei nostri anni 2000, e venduto in centinaia di migliaia di copie.
Immediatamente la sua struttura narrativa, vicina all’autofiction, in cui si ritrova nei tratti del narratore lo stesso Houellebecq, mi è sembrata ideale per essere portata a teatro. Così come, a suo tempo, avevo potuto adattare per la scena Il nipote di Wittgenstein, dopo un incontro intenso con Thomas Bernhard, qualche anno prima della sua morte. Houellebecq, demolitore di tutte le menzogne delle nostre società contemporanee, ha dichiarato in un discorso a Salisburgo la sua grande ammirazione per Bernhard. Le loro opere si rispondono. Con, in Houellebecq, in più, la crudezza del linguaggio di oggi. Ma sempre permeato di umorismo. L’umorismo della distopia? Forse, per tentare di sopravvivere, nella corsa verso la felicità. Sérotonine, puro Houellebecq.
Patrick Guinand
È un regista francese di teatro e d’opera. Nel 1992 mette in scena Il nipote di Wittgenstein di Thomas Bernhard al Teatro Eliseo di Roma con Umberto Orsini come attore protagonista. Seguono tournée in numerose città e riprese nel 2001 al Teatro delle Passioni-ERT di Modena (Premio Ubu 2001), nel 2002 al Teatro Franco Parenti di Milano, nel 2004 al Teatro Biondi di Palermo e nel 2007 ancora al Teatro Eliseo di Roma in occasione delle celebrazioni del cinquantenario Anniversario scenico di Umberto Orsini (votato dal Corriere della Sera nella top ten delle migliori produzioni della stagione 2006/7 in Italia). Da ultimo c’è stata una ripresa nel 2019 al Teatro Cucinelli di Solomeo, al Teatro Storchi di Modena, a Rimini, Genova, Torino e infine nel dicembre dello stesso anno al Piccolo Teatro di Milano. La produzione è stata rappresentata complessivamente 340 volte in Italia. Rinnovando la collaborazione con Orsini mette in scena Il Misantropo di Molière all’Eliseo e con Rossella Falk la creazione europea di Callas Masterclass di Terrence McNally. Nei paesi di lingua tedesca ha messo in scena a Berlino, Norimberga, Karlsruhe, Bad Hersfeld, Dessau, Passau, Vienna e Salisburgo. E in Francia tra i tanti al Théâtre National de l’Odéon-Theâtre de l’Europe a Parigi, alla Comédie Française, al Centre Georges Pompidou e al Musée d’Orsay, al Théâtre National de Strasbourg e al Festival International d’Art Lyrique d’Aix-en-Provence 1979, dove ha fatto la sua prima regia di lirica con Porporino ou les mystères de Naples, adattato dal romanzo di Dominique Fernandez, con musica della scuola napoletana per castrati da Porpora a Jommelli.