Pubblicato da:
Valeria Prestisimone

in data
29 Novembre 2019

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DAL 28 NOVEMBRE AL TEATRO SAN FERDINANDO FESTA AL CELESTE E NUBILE SANTUARIO REGIA E TESTO DI ENZO MOSCATO

Comunicato stampa del 29 Novembre 2019

Scopri l’evento:

      DAL 28 NOVEMBRE AL TEATRO SAN FERDINANDO FESTA AL CELESTE E NUBILE SANTUARIO REGIA E TESTO DI ENZO MOSCATO

      29/11/2019

      Torna in scena il testo cult del 1983 di Enzo Moscato

      Festa al celeste e nubile santuario

      in prima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli

      da giovedì 28 novembre a domenica 8 dicembre

      Uno spettacolo da non perdere per un testo

      che ha segnato la nuova drammaturgia napoletana degli anni ’80

      qui allestito su regia dello stesso Moscato

      affidato ad uno straordinario cast di interpreti come

      Cristina Donadio, Lalla Esposito, Anita Mosca, Giuseppe Affinito

       

      Debutta in prima nazionale giovedì 28 novembre con repliche fino a domenca 8 dicembre al Teatro San Ferdinando di Napoli, lo spettacolo Festa al celeste e nubile santuario di Enzo Moscato, che ne firma anche la regia, interpretato da Cristina Donadio nel ruolo di Annina, Lalla Esposito in quello di Elisabetta, Anita Mosca, in quello di Maria e Giuseppe Affinito in quello di Toritore.

      Considerato uno dei testi cult della felice stagione della Nuova Drammaturgia Napoletana degli anni ’80, Festa al celeste e nubile santuario, del 1983, torna in scena su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo.

      Le luci dello spettacolo sono di Cesare Accetta, le musiche di Claudio Romano, la scena di Clelia Alfinito, i costumi di Daniela Salernitano.

      La storia si svolge in un basso dei quartieri popolari di Napoli, dove tre ‘insolite’ nubili sorelle – Elisabetta, Annina e Maria – vengono quasi fotografate in un’esistenza banalmente quotidiana, ripetitiva, riscattata solo dall’esaltato culto per la Vergine Immacolata e dalla rigidissima condotta etico-sessuale che ne consegue. I loro rapporti personali sono ferreamente gerarchici e improntati a un sistema di diritti-doveri-poteri appartenenti al più tradizionale schema anagrafico-familiare: il comando assoluto è nelle mani di Elisabetta (Lalla Esposito), la maggiore, l’inflessibile custode della virtù, propria e delle sorelle, come della giusta obbedienza ai dogmi e ai ministri della Chiesa; subito dopo viene Annina (Cristina Donadio), la visionaria, colei che afferma di vedere e parlare con lo Spirito Santo, di ricevere ineffabili messaggi dalla Madonna, l’apocalittica e inascoltata voce che annuncia l’Evento, il sacro Evento che sta per realizzarsi sotto i loro occhi, tra le miserabili mura del loro basso, in mezzo a prosaici detersivi, caramelle, forcine per capelli; in ultimo c’è Maria (Anita Mosca), la muta, la totalmente priva di potere, ma anche l’enigmatico oggetto del miracolo, della imperscrutabile scelta divina.

      In questa atmosfera così scarnificata e piamente devota accade che le fantasie, le reiterate filippiche di Annina incomincino a concretizzarsi, a incidere sensibilmente sul quotidiano, a trasformarlo, poco per volta in presenza dell’eccezionale, in una inusitata esperienza che non può non travolgere i consueti canoni esistenziali delle tre sorelle.

      Così simbolicamente Elisabetta perde gli occhi, indispensabile mezzo del suo controllo, quasi una punizione divina inflitta alla sua ortodossa sicumera; così Maria, passiva ancella, si trasfigura, attraverso incredibili fenomenologie (mestruazioni di colore celeste, gravidanza inspiegabile), nella epifania della Virgo Incontaminata, l’eccelso modello a cui si conformano in varia misura i tre personaggi.

      L’epilogo è imprevedibile e sarà la stessa Maria, inspiegabilmente tornata in possesso della voce, a disvelare segreti e condotte che non hanno nulla di miracoloso e che individuano in Annina la tessitrice di un disegno, di un intrigo, che Maria spezza con le proprie mani e perpetua al tempo stesso, riproducendone la follia.

       

      Festa al celeste e nubile santuario
      testo e regia Enzo Moscato

      con

      Cristina Donadio, nel ruolo di Annina

      Lalla Esposito, nel ruolo di Elisabetta

      Anita Mosca, nel ruolo di Maria

      Giuseppe Affinito, nel ruolo di Toritore

      luci Cesare Accetta
      musiche Claudio Romano
      scena Clelio Alfinito
      costumi Daniela Salernitano
      consulente Lingua dei Segni Vincenza Modica
      fonica Teresa Di Monaco
      organizzazione Claudio Affinito

      una produzione Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale

      Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

       Durata dello spettacolo 1h e 45’ più intervallo

       

      Info e orario rappresentazioni: www. teatrostabilenapoli.it

      Biglietteria: tel. 081.5524212 | e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

      Questa notizia è stata pubblicata venerdì 29 Novembre 2019 (12:24)

      Ufficio stampa

      Valeria Prestisimone

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