Pubblicato da:
Valeria Prestisimone

in data
9 Ottobre 2020

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DAL 14 OTTOBRE AL TEATRO MERCADANTE I MANOSCRITTI DEL DILUVIO

Comunicato stampa del 9 Ottobre 2020

Scopri l’evento:

      DAL 14 OTTOBRE AL TEATRO MERCADANTE I MANOSCRITTI DEL DILUVIO

      09/10/2020

      comunicato stampa

       

      #lacittàsimuove

      Al via il 14 ottobre al teatro Mercadante

      la Stagione 2020|2021 (prima parte)

      del Teatro di NapoliTeatro Nazionale diretto da Roberto Andò

      con il debutto in prima nazionale dello spettacolo

      I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard

      con la regia di Carlo Cerciello

      in un suggestivo allestimento che occupa l’intera platea

      con gli spettatori distribuiti (in sicurezza) lungo gli ordini dei palchi

       

      Parte il 14 ottobre prossimo la Stagione 2020/2021 del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, la prima a firma del direttore Roberto Andò, regista di teatro, cinema, opera e scrittore palermitano, alla guida del Teatro di Napoli dallo scorso gennaio.

      Nel settecentesco teatro di Piazza Municipio, mercoledì 14 ottobre, secondo le modalità previste dai regolamenti ministeriali e regionali di contrasto al Coronavirus, la Stagione si apre con il debutto in prima nazionale dello spettacolo I manoscritti del diluvio, testo di Michel Marc Bouchard, nella traduzione di Barbara Nativi, con la regia di Carlo Cerciello.

      In scena fino a sabato 31 ottobre, lo spettacolo è interpretato da Walter Cerrotta, Michele Nani, Danilo Nigrelli, Franca Penone, Bruna Rossi, Maria Angeles Torres. Le scene sono di Roberto Crea; i costumi di Daniela Ciancio; le luci di Cesare Accetta; le musiche di Paolo Coletta; il suono di G.U.P. Alcaro. La produzione è del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

       

      I manoscritti del diluvio, del sessantaduenne autore canadese Michel Marc Bouchard, denuncia con poetica e malinconica consapevolezza il disarmante e crudo disagio senile dinanzi alla propria immagine riflessa, quando i desideri, la voglia di vivere, amare, condividere e progettare ancora, sono intrappolati dentro un corpo in disfacimento. Un’alluvione, un gruppo di anziani intenti a ricostruire i relitti di una memoria collettiva che le giovani generazioni vogliono ignorare. “Siamo noi stessi superstiti di un recente diluvio, scrive nelle note Carlo Cerciello, un diluvio che ha messo, purtroppo, in evidenza i buchi neri sociali ed etici di questa società dell’apparenza, dove il valore della vita umana corrisponde esclusivamente alla sua capacità di produrre. La cinica considerazione degli anziani durante questa pandemia, ne è certamente un tragico indicatore”.

      Un testo di sorprendente attualità messo in scena da uno dei registi di punta della scena partenopea contemporanea qual è Carlo Cerciello, al quale il direttore Roberto Andò ha voluto affidare la ripartenza del teatro “chiamato oggi ad occupare un ruolo centrale nella ricostruzione, morale e materiale, della nostra società colpita al cuore dalla pandemia”.

       

       

      Questa notizia è stata pubblicata venerdì 9 Ottobre 2020 (11:00)

      Ufficio stampa

      Valeria Prestisimone

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