comunicato stampa

Al via INNESTI

un ciclo di cinque spettacoli in scena tra febbraio e maggio 2022

al Ridotto del Mercadante

Si parte il 17 febbraio con il debutto in prima nazionale

di Natura morta con attori

testo di Fabrizio Sinisi con la regia di Benedetto Sicca

intepretato da Francesco Roccasecca e Beatrice Vecchione

Dopo il Beckett di Tonino Taiuti e gli spettacoli vincitori del Premio Leo de Berardinis Under 35 andati in scena tra ottobre e dicembre scorsi, riprende la programmazione al Ridotto del Mercadante con INNESTI, un ciclo di cinque spettacoli che la sala al primo piano del teatro di Piazza Municipio proporrà al pubblico da febbraio a maggio 2022.

«Innesti – dichiara il direttore Roberto Andò – è il titolo che abbiamo scelto per la stagione del Ridotto del Teatro di Napoli, un titolo che vuole alludere alla ricerca di strade nuove, caratterizzate dagli innesti che ne fecondano i diversi germogli linguistici, peculiare a una certa scena contemporanea. Da ora sino a maggio con tre nostre produzioni in prima nazionale e due spettacoli ospitati, il Ridotto si conferma come spazio dedicato alla nuova drammaturgia, alla ricerca, e alle tendenze artistiche del territorio». 

Ad aprire la programmazione di INNESTI il testo di Fabrizio Sinisi, NATURA MORTA CON ATTORI, affidato alla regia di Benedetto Sicca e l’interpretazione di Francesco Roccasecca e Beatrice Vecchione, in prima nazionale giovedì 17 febbraio alle 21.00 con repliche fino a domenica 27. Le scene dello spettacolo sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Rosita Vallefuoco, la drammaturgia musicale e del suono di Chiara Mallozzi, la produzione è del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

«Lo spazio del Ridotto – dichiara il regista Benedetto Sicca – si trasforma in una novella caverna di Platone. Un dispositivo dove vengono proiettate le ombre della memoria di due personaggi alla ricerca della verità. L’incontro tra i due – Uomo e Donna – dà luogo ad un’esplorazione in cui il loro mondo interiore viene scandagliato con un linguaggio poetico, politico e simbolico, alla luce della potente eredità lasciataci da Pier Paolo Pasolini, di cui – quest’anno – ricorre il centenario dalla nascita. Un “povero Cristo” ed una “novella Maddalena” – due solitudini che si saldano in una notte di confessioni – si fronteggiano sulle proprie fragilità, sul senso di disappartenenza allo spazio ed al tempo di cui pur fanno parte e, attraverso le parole, fanno e disfano le “maschere” necessarie, ma insufficienti allo stare al mondo».

«In questo dialogo tra un Uomo e una Donna – scrive l’autore del testo Fabrizio Sinisi – non c’è niente di naturale, niente di plausibile: tutto ciò che accade tra loro si svolge come un “rito”. Giacché l’altra cosa che volevo scrivendo questo testo ormai diversi anni fa è fare i conti con Pasolini: Natura morta con attori è un piccolo omaggio al suo modo di intendere la scrittura e anche il teatro, cioè come un atto estremo, un esperimento per capire se si può vivere (o perlomeno scrivere) “in questo modo assurdo”».

Rimandando alle singole schede di seguito allegate, complete delle note di presentazione e dei crediti dei lavori, il programma di INNESTI proseguirà con il debutto in prima nazionale il 10 marzo dello spettacolo NAPOLI MON AMOUR, testo di Alessio Forgione nell’adattamento di Mariano D’Amora e la regia di Rosario Sparno, interpretato da Angela Fontana, Marcello Manzella, Gennaro Apicella. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, replicherà fino a domenica 20 marzo.

Giovedì 21 aprile – con repliche fino a domenica 1 maggio – terzo debutto nazionale con lo spettacolo LETTERE INTIME, testo di Diego Nuzzo diretto e interpretato da Paolo Cresta con  i video di Alessandro Papa e il suono di Italo Buonsenso, su produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

Dall’11 al 15 maggio andrà in scena il primo dei due spettacoli ospiti di INNESTI, ovvero  CUÒRE – SOSTANTIVO MASCHILE, drammaturgia di Angela Di Maso e regia di Alvia Reale che ne è anche interprete insieme a Daniela Giovannetti, presentato e prodotto da Gruppo della Creta.

La programmazione 2022 del Ridotto si chiuderà con lo spettacolo TRADIMENTI di Harold Pinter, in scena il 16  e 17 maggio presentato nell’ambito del convegno a cura di Roberto D’Avascio dedicato al grande drammaturgo, regista e sceneggiatore inglese scomparso nel 2008. La regia è firmata da Michele Sinisi che ne è interprete insieme a Stefano Braschi e Stefania Medri. La produzione dello spettacolo è di Elsinor Centro di Produzione Teatrale con il contributo di Next-Laboratorio delle Idee.

 

Info: www. teatrodinapoli.it

Ingressi: posto unico numerato | intero 15,00 Euro | ridotto 10,00 Euro

Biglietteria: tel. 081.5513396 | e_mail: biglietteria@ teatrodinapoli.it

Online: vivatichet.it

Seguono le schede dei cinque spettacoli in programma:

 

INNESTI

Ridotto del Mercadante

febbraio > maggio 2022

 

17 > 27 febbraio 2022
NATURA MORTA CON ATTORI

di Fabrizio Sinisi

regia Benedetto Sicca

con Francesco Roccasecca e Beatrice Vecchione
e la voce di Fabrizio Sinisi

scene Luigi Ferrigno

costumi e assistente alle scene Rosita Vallefuoco

drammaturgia musicale e del suono Chiara Mallozzi

assistente alla regia Sara Palmieri
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Lo spazio del Ridotto del Mercadante si trasforma in una novella caverna di Platone. Un dispositivo dove vengono proiettate le ombre della memoria di due personaggi alla ricerca della verità. L’incontro tra i due – Uomo e Donna – dà luogo ad un’esplorazione in cui il loro mondo interiore viene scandagliato con un linguaggio poetico, politico e simbolico, alla luce della potente eredità lasciataci da Pier Paolo Pasolini, di cui – quest’anno – ricorre il centenario dalla nascita. Un “povero Cristo” ed una “novella Maddalena” – due solitudini che si saldano in una notte di confessioni – si fronteggiano sulle proprie fragilità, sul senso di disappartenenza allo spazio ed al tempo di cui pur fanno parte e, attraverso le parole, fanno e disfano le “maschere” necessarie, ma insufficienti allo stare al mondo.

Benedetto Sicca

 

Ho scritto Natura morta con attori pensando a una specie di ordalia: quel procedimento giuridico medievale in cui l’imputato veniva sottoposto a una prova – del fuoco, dell’acqua o della croce – il cui superamento garantiva la verità della sua parola. Si rendeva una testimonianza, e poi si camminava per cento metri sui carboni ardenti: se si riusciva, voleva dire che era stata detta la verità. In Natura morta con attori, questa “messa alla prova” avviene però tramite il teatro. Il teatro, la parola poetica teatrale diventa il mezzo di una resa dei conti spericolata, un redde rationem veritativo tra un uomo e una donna che, in una sera della vita, scelgono di chiedere tutto e dirsi tutto. Giacché credo che il teatro abbia questo di assolutamente specifico: estremizza le questioni, costringe alla verità, non tollera menzogne o vie intermedie, pone di per sé un’urgenza di radicalità. L’ordalia di Natura morta con attori avviene nel teatro e quindi nella parola: ho tentato la scommessa di una lingua di poesia per il teatro – un linguaggio in versi inusuale e difficile, antipsicologico, letteralmente “incredibile”. In questo dialogo tra un Uomo e una Donna non c’è niente di naturale, niente di plausibile: tutto ciò che accade tra loro si svolge come un “rito”. Giacché l’altra cosa che volevo scrivendo questo testo ormai diversi anni fa è fare i conti con Pasolini: un autore che ho amato profondamente, che con la sua opera ma anche con la sua testimonianza umana mi ha cambiato la vita: Natura morta con attori è un piccolo omaggio al suo modo di intendere la scrittura e anche il teatro, cioè come un atto estremo, un esperimento per capire se si può vivere (o perlomeno scrivere) “in questo modo assurdo”.

Fabrizio Sinisi

 

10 > 20 marzo 2022
NAPOLI MON AMOUR
di Alessio Forgione
adattamento Mariano D’Amora
regia Rosario Sparno
con Angela Fontana, Marcello Manzella, Gennaro Apicella
scene a cura degli Allievi Accademia Belle Arti di Napoli

Cattedra di Scenografia prof. Luigi Ferrigno
costumi Giuseppe Avallone
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Napoli mon amour è pubblicato da NNEDITORE Milano

Rosario Sparno firma la regia di Napoli mon amour, romanzo d’esordio di Alessio Forgione adattato per il teatro da Mariano D’Amora. Una storia lucida e a tratti febbrile, che ha il ritmo di una corsa tra le leggi agrodolci della vita e i chiaroscuri dell’innocenza, caratterizzata da una lingua incalzante, sonora, intessuta di tenerezza.

Amoresano è il trentenne protagonista di questa storia. Di questa Napoli. Una Napoli, grigia, notturna, delle birre bevute per strada con gli amici, del nucleo familiare che diventa limbo per una vita che non sia ha il coraggio di vivere appieno. Una Napoli che è condanna azzurro mare. Si può passare l’intera vita aspettando di andarsene “fuori”, via, a lavorare, lontano da un presente ingiusto e una città ingrata? Amoresano è un uomo in attesa del tempo che scorre, che sogna ma senza più forze, di andare verso quel “fuori”. Che insegue il suo romanzo, mai finito. “Provai orrore al pensiero che forse mi ero seduto sul ciglio della strada ad aspettare che le cose accadessero o che qualcuno si fermasse a raccogliermi”. E poi c’è l’incontro con il suo sogno: Raffaele La Capria.  “Lei deve innalzarsi sulla Storia Amoresano. Come se ci volasse sopra. Mi spiego”? E poi c’è l’incontro con Nina; lei sogna e vive con forza, come un uragano che travolge e devasta. Napoli mon amour è un amore che faccio mio e degli spettatori che in questa città hanno deciso di restare, anche a kilometri di distanza. “Non parliamo di Napoli, però, la prego. Per me, sa, è fonte di gioie e dolori”.

Rosario Sparno

21 aprile > 1 maggio 2022
LETTERE INTIME

di Diego Nuzzo

diretto e interpretato da Paolo Cresta

video Alessandro Papa

suono Italo Buonsenso

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Grande è stata la mia gioia e il senso di responsabilità quando Diego Nuzzo, scrittore raffinato e animo nobile, mi ha fatto leggere Lettere intime, proponendomi di portarlo in scena. Il suo dolce e splendido racconto parla di tante cose che mi stanno a cuore: la solitudine, non subita ma scelta, preziosa, cercata, goduta; il tempo, da vivere  densamente, senza la frenesia della continua corsa del quotidiano, in cui stare intimamente con se stessi, dando modo ai pensieri e alle emozioni di decantare; la musica, con la sua capacità di raccontare storie sempre diverse, sempre nuove, a seconda dell’ascoltatore e del momento; la delicatezza, dei sentimenti, delle azioni, delle parole; l’amore, motore pulsante della vita, vissuto, desiderato, atteso, finito, necessario.

Tutto questo attraverso le parole di un uomo di cui non conosciamo e non conosceremo mai il nome, avvolto dalle immagini di Alessandro Papa e immerso nei suoni di Italo Buonsenso.

Paolo Cresta

11 > 15 maggio

CUÒRE – SOSTANTIVO MASCHILE

di Angela Di Maso dalla Storia di Alvia e Daniela

regia Alvia Reale

con Daniela Giovannetti, Alvia Reale

spazio scenico, luci, immagini Francesco Calcagnini

costumi Sandra Cardini

assistente alla regia Ilaria Iuozzo

produzione Gruppo della Creta

Dopo questo anno drammatico, il pensiero di tornare a lavorare nello stesso modo, con un regista che sceglie per te il testo, con un teatro che sceglie per te i compagni di lavoro e le modalità, ci è parso non sopportabile. Ci siamo prese quindi la responsabilità di fare una scelta in autonomia. Nel frattempo, io personalmente, ho dovuto fare i conti con la morte di mia madre, con il suo funerale deserto, con la paura di non essere più neanche in grado di saper raccontare delle storie. Di questo abbiamo parlato con Daniela, quando ci siamo incontrate davanti ad un Teatro chiuso. Abbiamo azzardato: Perché non parlare di noi? “Non c’è agonia più grande che tenere una storia non raccontata dentro di sé”. In fondo noi siamo le storie che abbiamo vissuto, che ci hanno dischiuso orizzonti, che scriviamo con la nostra vita e che impariamo a trasmettere. Per fare questo però, avevamo bisogno di un Drammaturgo che rendesse materia Poetica e Teatrale i nostri racconti. Subito abbiamo pensato ad Angela, con la quale da tanto volevamo collaborare. Angela è una drammaturga piena di grazia e di talento, ed è in grado di trattare anche le nostre “zone d’ombra”. Perché non ci sono solo storie buone, ci sono anche storie di odio, di dolore, di inimicizie e delusioni. E così, ricordando quelle che eravamo mentre ballavamo “con” Don Lurio, bisognerà affrontare un passato che potrebbe schiacciarci. In fondo, come scrive Karen Blixen «tutti i dolori possono essere sopportati se vengono messi in un racconto, o se si narra, su di essi, un racconto».

Alvia Reale

 

Il lavoro drammaturgico su Cuò-re nasce da tre desideri: quello mio, di Alvia e di Daniela di creare qualcosa insieme. Quello di creare qualcosa insieme che fosse un progetto originale. Quello di creare qualcosa insieme che fosse un progetto originale, ma in cui il concetto di originalità fosse sinonimo di verità. Ma la verità è anche un percorso da fare, non un traguardo da cui partire. E si sa che noi tutti preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Vivi. Ma noi tre questa verità la volevamo. A tutti i costi. Alvia e Daniela allora si sono messe a disposizione di questo nostro progetto in prima persona, andando quindi al di là del puro atto interpretativo per diventare loro stesse oggetto di analisi da cui fare nascere l’atto creativo. Perché ogni verità è un percorso tracciato solo attraversando la vita stessa. Passata. Presente. E futura. Forse. A me il compito in questo momento teatrale più rivoluzionario: ascoltare. E avere scritto il testo in cui il loro Cuò-re diventa un luogo in cui a noi tutti è dato ritrovarsi. Riconoscersi.

Angela Di Maso

 

16 > 17 maggio

TRADIMENTI

di Harold Pinter

traduzione Alessandro Serra

regia Michele Sinisi

con Stefano Braschi, Stefania Medri, Michele Sinisi

consulenza artistica Francesco Maria Asselta

scene Federico Biancalani

assistente alla regia Niccolò Valandro
luci Rossano Siracusano
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale

con il contributo di Next-Laboratorio delle Idee

Scritta dal drammaturgo inglese Harold Pinter e debuttata nel 1978 a Londra, Tradimenti viene generalmente considerata una delle più celebri opere dell’autore.

La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Tutto inizia due anni dopo la fine del rapporto e termina prima che esso abbia inizio. Ma, oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare. Ed è forse proprio questo – il segreto – l’elemento chiave della pièce. Le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei personaggi, invadono i loro spazi, si insinuano in tutte le loro relazioni. Ma, come spesso avviene con le opere dei grandi maestri, non è solo di loro che Pinter ci parla. Sono infatti anche la nostra quotidianità, il nostro segreto ad essere messi in gioco. Perché non c’è strazio maggiore per il cuore che in quei momenti in cui perdiamo il respiro pensando a ciò che avremmo voluto dire in quelle stanze, a quel tradimento dato dal nostro silenzio. È questo, forse, il modo con cui noi esseri umani cresciamo e diventiamo grandi.

Michele Sinisi

 

*Lo spettacolo è presentato nell’ambito del convegno

dedicato al drammaturgo, regista e sceneggiatore inglese Harold Pinter (1930 – 2008)

a cura del Prof. Roberto D’Avascio.