comunicato stampa

 

Mercoledì 8 giugno al Teatro San Ferdinando alle ore 20.00

in scena lo spettacolo FIORITURE, fratelli

con la regia di Adriana Follieri

esito finale del corso di formazione I mestieri del teatro

con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto penale per i minorenni di Nisida

realizzato nell’ambito della quarta edizione del progetto

PER ASPERA AD ASTRA. NISIDA 2022

Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza

 

Il progetto Per Aspera ad Astra. Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza – ideato da Carte Blanche / Centro Nazionale Teatro-Carcere di Volterra / Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo e coordinata da Cinzia de Felice giunto alla sua quarta edizione – ha come finalità il promuovere e/o rafforzare progetti all’interno degli istituti penitenziari con percorsi di formazione, volti al recupero, alla rieducazione e alla risocializzazione del detenuto, dando valore alla cultura e in particolare al teatro nonché alle arti e i mestieri propri dell’attività teatrale.

Il progetto mette in rete 15 compagnie teatrali, per portare lo studio e la pratica del teatro e delle arti performative dentro 14 carceri distribuite su tutto il territorio nazionale. Attraverso corsi di formazione professionale, workshop, spettacoli ed eventi, le persone detenute possono accedere alla conoscenza e alla pratica dei mestieri del teatro, dalla recitazione alla drammaturgia, dalla scenografia al costume, dalla fonica al light design.

Per l’edizione 2022 del progetto, su produzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, i ragazzi e le ragazze dell’Istituto penale per i Minorenni di Nisida sono i protagonisti dello spettacolo FIORITURE, fratelli con la regia di Adriana Follieri, le scene di Rosita Vallefuoco, il disegno luci e foto di Davide Scognamiglio, il disegno del suono di Francesco Troise.

«Le molte lettere che invadono la scena – si legge nelle note – raccontano della fitta corrispondenza tra un fratello e una sorella lontani; sono le mappe per non perdersi nella dimenticanza che talvolta la distanza provoca».

«Della tragedia greca Elettra viene esplorato un nucleo preciso in questo lavoro di composizione scenica condivisa con i giovani attori e attrici detenuti a Nisida: il legame tra fratelli, la frattura che la separazione provoca e il conseguente desiderio di ricomporsi nell’incontro, il riconoscimento di questa forma d’amore purissima, il valore della fratellanza anagrafica e del sentimento di fraternità capace di estendersi anche oltre, verso i legami scelti, non necessariamente genealogici, ma altrettanto generativi».

Teatro San Ferdinando Piazza Eduardo De Filippo 20

info: www. teatrodinapoli.it | tel. 081.5524214 | 081. 292030

bigietteria: tel. 081.5513396 |e.mail: biglietteria@ teatrodinapoli.it

 

PER ASPERA AD ASTRA – NISIDA 2022

Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza

Corso di formazione I mestieri del teatro

realizzato con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto penale per i minorenni di Nisida

condotto da

Manovalanza: Adriana Follieri, Davide Scognamiglio, Francesco Troise;

Putéca Celidònia: Giuseppe Avallone, Clara Bocchino, Emanuele D’Errico,

Raimonda Maraviglia, Rosita Vallefuoco;

coordinamento, tutoraggio e monitoraggio Teresa Raiano, Umberto Salvato

si ringrazia

l’Istituto Penitenziario di Nisida nelle persone del direttore Gianluca Guida,

del responsabile dell’area educativa Paolo Spada e di tutti gli Agenti di Polizia penitenziaria, e Sebastiano Cautiero, Mariachiara Damiano, Federica Di Gianni, Carla Pastore, Antonio Testa, Fabio Varriale

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

Fioriture, fratelli

La scena è completamente bianca, e sarebbe abbagliante se non fosse in penombra. Una porta o fessura nel mezzo, nera, stabilisce dimensioni e profondità, che si fanno però mutevoli di volta in volta, e non siamo mai certi di trovarci al di qua o al di là della soglia. La scena è la soglia stessa. Scale e gradini sospesi in prossimità di questa soglia avvicinano e protendono lo sguardo di ciascuno verso gli attraversamenti e i passaggi sperati: la tensione verso la casa, verso un “dentro” che nasconda, pacifichi, consoli, protegga, o verso un luogo esterno che sublimi la tensione eroica di universale ricerca e affermazione di sé nel mondo di fuori, ricerca agìta con lo slancio vitale del giovane animale sociale, nel concreto filo delle sue relazioni con l’altro. Le molte lettere che invadono la scena raccontano della fitta corrispondenza tra un fratello e una sorella lontani; sono le mappe per non perdersi nella dimenticanza che talvolta la distanza provoca. Della tragedia greca Elettra viene esplorato un nucleo preciso in questo lavoro di composizione scenica condivisa con i giovani attori e attrici detenuti a Nisida: il legame tra fratelli, la frattura che la separazione provoca e il conseguente desiderio di ricomporsi nell’incontro, il riconoscimento di questa forma d’amore purissima, il valore della fratellanza anagrafica e del sentimento di fraternità capace di estendersi anche oltre, verso i legami scelti, non necessariamente genealogici, ma altrettanto generativi. Qual è il tuo pensiero ricorrente? Mio fratello. Cosa ti rende felice? Abbracciare mia sorella. La spiazzante semplicità di queste affermazioni e al tempo stesso la loro universalità, esplicita la necessità di edificare nella penombra un’altra realtà, luminosa e vitale, capace di riconoscere il sacro nelle forme piccole e nascoste, capace di moltiplicare questa fratellanza con tutta la forza di cui siamo capaci. Convivono sulla scena personaggi concreti e personaggi onirici, tenendo sempre saldo il legame tra la terra e il cielo, tra il possibile e il già esperito, tra la forza di gravità e il desiderio. Il Marconista è un messaggero: ponte terreno e ponte celeste, tessitore di legami, artigiano delle cuciture, artefice delle trasformazioni da un mondo concreto, finito, di schiacciante realtà, nel concreto poetico di altre realtà possibili; è un creatore di fiori, araldo di bellezza celeste in terra. I fratelli hanno bisogno di queste briciole di poesia per ritrovarsi, ché una strada per tornare deve pur esserci. Le lettere, scritte a centinaia e mai spedite, sono mattoni leggeri, tessere di questo mosaico che compone il ponte, il varco dell’incontro, lo spazio della possibilità, l’architettura della nuova realtà edificata e percorsa. Talvolta per vedersi occorre venirsi più vicino, venirsi incontro. Ogni lettera, ogni fiore che ne deriva, compone il passaggio verso l’altro, la ricomposizione dei legami spezzati, il disegno che nasce dall’unione di questi punti separati, la costellazione in terra dell’incontro tra Elettra e Oreste, la mappa dell’incontro tra ciascuno di noi con la sua parte rotta, l’abbraccio tra fratelli.

 

PER ASPERA AD ASTRA

Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza

Progetto ideato e capitanato da Carte Blanche / Compagnia della Fortezza

promosso da Acri,

sostenuto da Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Con il Sud, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna, Fondazione Tercas, Fondazione di Modena.

 

Le carceri e le compagnie teatrali coinvolte nella IV edizione del progetto sono:

Casa di Reclusione di Volterra (PI) – Carte Blanche / Compagnia della Fortezza;

Casa di Reclusione Milano Opera – Opera Liquida;

Casa Circondariale di Torino Lorusso e Cutugno – Teatro e Società;

Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli – Associazione Baccanica;

Casa di Reclusione di Vigevano (PV)  FormAttArt;

Casa di Reclusione di Padova – Teatro Stabile del Veneto;

Casa Circondariale di La Spezia – Associazione Gli Scarti;

Casa Circondariale di Cagliari Uta – Cada Die Teatro;

Casa Circondariale di Perugia Capanne – Teatro Stabile dell’Umbria;

Casa Circondariale di Bologna Rocco D’Amato – Teatro dell’Argine;

Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) – Voci Erranti;

Casa Circondariale di Genova Marassi – Teatro Necessario;

Casa Circondariale di Teramo – ACS Abruzzo; Istituto Penale Minorenni di Nisida (NA) – Manovalanza / Putéca Celidònia / Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.