Dal 5 al 10 febbraio al Teatro Mercadante
va in scena con la regia di Maurizio Scaparro
La Governante, il testo “scandalo” del 1952 di Vitaliano Brancati
sull’italietta oscurantista e catto-perbenista degli anni ’50

Da martedì 5 a domenica 10 febbraio va in scena al Teatro Mercadante lo spettacolo con la regia di Maurizio Scaparro, La Governante, pièce “scandalo” del 1952 dello scrittore siciliano Vitaliano Brancati, con protagonisti Pippo Pattavina nel ruolo di Leopoldo Platania, Giovanna Di Rauso in quello di Caterina Leher, Max Malatesta nei panni di Alessandro Bonivaglia, Marcello Perracchio è il Portiere, Giovanni Guardiano Enrico, Veronica Gentili Elena, Chiara Seminara Jana, Ramona Polizzi Francesca.
Le scene e i costumi sono firmati da Santuzza Calì, le musiche da Pippo Russo, le luci da Franco Buzzanca. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Stabile di Catania, nel sessantesimo anniversario della pubblicazione del testo.

A partire dalle vicende legate all’identità sessuale della protagonista, la pièce del 1952 dello scrittore siciliano morto a Torino nel 1954 a soli 47 anni, mette all’indice il perbenismo ipocrita dell’Italia degli anni ’50 del secolo scorso. Un autentico J’accuse sul quale si abbattè la scure censoria dello Stato – per mano dell’allora sottosegretario allo Spettacolo Giulio Andreotti – che decretò il divieto di rappresentazione dell’opera perché “contraria alla morale”.
Il testo andò in scena per la prima volta a Parigi nel 1963 e, dopo l’abolizione della censura, nel 1965 in Italia, interpretato da Anna Proclemer e Gianrico Tedeschi con la regia di Giuseppe Patroni Griffi.
Personaggio al centro della storia è dunque la giovane Caterina Leher, governante in casa Platania, famiglia benestante siciliana trasferitasi da qualche tempo a Roma. Di fede calvinista e di provata integrità morale, Caterina vive con grande segretezza la propria omosessualità. Una ”verità” per lei e per il suo mondo insostenibile, lacerante; un marchio da scongiurare e da tenere sotto chiave ad ogni costo. Vittima di questa ossessione sarà Jana, la cameriera storica di casa Platania, accusata da Caterina di praticare l’indicibile vizio. Licenziata e costretta a tornare al suo paese, Jana morirà sul treno che la porta al Sud, travolta da un incidente ferroviario.
Le cose precipitano quando Leopoldo Platania scopre in rapporti intimi inequivocabili la Governante e Francesca, la nuova cameriera di casa.
Messa a nudo, sconvolta dalla notizia della morte della povera Jana, di cui sente il peso della responsabilità, Caterina sceglie il suicidio. L’anziano vedovo perdona a Caterina la sua calunnia e i suoi misfatti, vinto forse da quell’imperdonato passato di padre autorevole, alla cui intransigente morale sacrificò la vita di una figlia, morta anni prima suicida.
La durata dello spettacolo è di due ore incluso un intervallo.

L’ufficio stampa, Sergio Marra

Orario spettacoli: feriali ore 21.00; giovedì ore 17.30; domenica ore 18.00
Info: tel. 081.5524214; tutto su www. www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: tel. 081.5513396; biglietteria@ www.teatrostabilenapoli.it