Pubblicato da:
Valeria Prestisimone

in data
10 Novembre 2022

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DAL 19 OTTOBRE AL TEATRO MERCADANTE FERITO A MORTE REGIA ROBERTO ANDO’

Comunicato stampa del 10 Novembre 2022

Scopri l’evento:

      DAL 19 OTTOBRE AL TEATRO MERCADANTE FERITO A MORTE REGIA ROBERTO ANDO’

      10/11/2022

      comunicato stampa

       

      Al Teatro Mercadante di Napoli mercoledì 19 ottobre alle 21.00

      prestigiosa apertura di Stagione con il debutto in prima assoluta di

      Ferito a morte il romanzo del 1961 di Raffaele La Capria Premio Strega

      nell’adattamento di Emanuele Trevi e la regia di Roberto Andò

      con Andrea Renzi

      Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire

      Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, Marcello Romolo, Matteo Cecchi

      Clio Cipolletta, Giancarlo Cosentino, Antonio Elia, Rebecca Furfaro

      Lorenzo Parrotto, Sabatino Trombetta, Laure Valentinelli

      Lo spettacolo è prodotto da

      Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival

      Emilia Romagna Teatro-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale

      In scena fino a domenica 30 ottobre

      e poi in tournée a Modena, Torino, Perugia, Roma, Milano, Cesena, Genova.

       

      E’ affidata ad un testo cult della letteratura italiana made in Napoli della seconda metà del ‘900 e ad un autore di assoluto prestigio, l’apertura della Stagione Teatrale 2022/2023 del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale. Si tratta dello spettacolo Ferito a morte, il romanzo del 1961 di Raffaele La Capria Premio Strega dello stesso anno, nell’adattamento teatrale firmato da Emanuele Trevi e la regia di Roberto Andò, in prima assoluta al Teatro Mercadante di Napoli mercoledì 19 ottobre alle 21.00, con repliche fino a domenica 30.

      Nelle scene e le luci firmate da Gianni Carluccio, i costumi di Daniela Cernigliaro,
      il suono di Hubert Westkemper e i video di Luca Scarzella, in scena una straordinaria compagnia di interpreti capitanata da Andrea Renzi nel ruolo del protagonista, Massimo, Gea Martire in quello della Sig.a De Luca, Paolo Mazzarelli Sasà, Paolo Cresta Gaetano, Giovanni Ludeno Ninì, Aurora Quattrocchi la Nonna, Marcello Romolo Zio Umberto, Giancarlo Cosentino il Sig. De Luca, Matteo Cecchi Cocò, Lorenzo Parrotto Guidino, Antonio Elia Glauco, Sabatino Trombetta Massimo da giovane, Rebecca Furfaro Betty, Laure Valentinelli Carla, Clio Cipolletta Assuntina, Vincenzo Pasquariello il Cameriere.

      La produzione dello spettacolo è del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival, Emilia Romagna Teatro ERT-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale.

      Dopo le rappresentazioni del 19 > 30 ottobre al Teatro Mercadante lo spettacolo andrà in scena a Modena, al Teatro Storchi dal 3 al 6 novembre 2022; a Torino, al Teatro Carignano dall’8 al 13 novembre 2022; a Perugia, al Teatro Morlacchi dal 16 al 20 novembre 2022;
      a Roma, al Teatro Argentina dal 10 al 15 gennaio 2023; a Milano, al Teatro Strehler dal 17 al 22 gennaio 2023; a Cesena, al Teatro Bonci dal 26 al 29 gennaio 2023; a
      Genova, al Teatro Ivo Chiesa dall’8 all’11 febbraio 2023.

      «Forse il grande tema di Ferito a morte è il tempo, l’irretimento e l’abbandono che convivono in modo speciale nel nostro modo di sostarvi dentro, nella nostra coscienza del suo scorrere incessante fuori e dentro di noi. Ferito a morte è un romanzo divenuto molto presto un classico, su cui molto è stato scritto. Di tutto quello che ho letto mi è rimasta una memoria molto viva del commento di Domenico Starnone, lì dove dice che “L’impressione più duratura di quella prima lettura fu la confusione emozionante delle voci. Mi sembrò di finire dentro la radio mentre qualcuno gira la manopola e l’asta scorre attraverso le stazioni. Ma con mia meraviglia tutto era comprensibile. Scoprivo e insieme riconoscevo luoghi, sensazioni, persone, formulari, toni, la mia stessa città. Insomma, c’era racconto, ma era un modo assolutamente diverso di raccontare. Era – mi sembrò – un modo assai più vero”.

      Parole che potrei fare mie – annota Roberto Andò – anche se Napoli non è la città dove sono nato. Parole che ritornano appropriate per questa scelta di portare in scena un romanzo così complesso e labirintico. Non sono il primo che porta un romanzo a teatro, basterebbe citare l’esempio del Pasticciaccio di Gadda con la regia di Luca Ronconi, per rintracciare un solco solido e riconoscibile. Ma perché un romanzo per fare teatro? Lasciatemi ancora far parlare Starnone: “I tratti fisici dei personaggi e delle figure chiacchierine erano nitidissimi e tuttavia non definiti, solo nomi e voci che subito lasciavano il posto ad altre tracce di nomi e di voci. Gli ambienti appena tratteggiati si dissolvevano in altri ambienti. L’ora, l’anno si confondevano con altre ore e anni del passato e del futuro. Tutto pareva chiuso in un cerchio luminosissimo, precariamente attraversato dalle parole, dalle presenze umane, storie e Storia bruciate da un eccesso di esposizione alla luce”.

      Parole che sembrerebbero scritte per scoraggiare chi fa teatro, e che riconducono alla forza evocativa e incantatrice della letteratura. Come si fa in teatro a rendere questo continuo sfumare di sensazioni, ambienti, volti, voci che scolorando dall’uno all’altro s’inabissano nella luce o nella trasparenza dell’acqua del mare? Come si fa a dar conto del sentimento con cui ci separiamo dall’intensità insopportabile di ciò che abbiamo vissuto, decantato dal lampeggiare insistito del ricordo? È una sfida, un azzardo forse, ma vale la pena di correrne i rischi. Per chi come me si è innamorato del teatro nella stagione in cui grandi registi come Robert Wilson e Tadeusz Kantor contestavano l’idea corrente del teatro e ne riformulavano un’altra, totalmente diversa, affidata al tempo e allo spazio, il romanzesco rappresenta la possibilità concreta di acciuffare il tema dei temi del teatro: il fuggevole. E forse il grande tema del romanzo di questo meraviglioso scrittore, Raffaele La Capria, è proprio quel continuo sfumare in cui la vita perde ogni presunzione di forma solida e diviene per sempre evanescente e liquida. In questa indeterminatezza è possibile accogliere in modo apparentemente disordinato il flusso delle voci e dei volti e riconsiderarne il messaggio cifrato. E probabilmente quello che più mi attrae, da scrittore e uomo di teatro, in Ferito a morte è proprio “il tentativo riuscito di raccontare la vita che succede prima ancora che diventi racconto, e la malinconia di raccontarla quando ormai lo è diventata”, come scrive ancora Starnone.

      Come ogni racconto del tempo che passa – anche se tutto si svolge in una sola giornata – il romanzo di La Capria, in modo del tutto originale e unico, è attraversato dai fantasmi della Storia. In questo senso è anche un libro sul fallimento della borghesia meridionale, sul marciume corrosivo del denaro, sullo sciupio del sesso, sul disfacimento della città all’unisono con chi la abita, sulla logorrea e la megalomania, sul piacere di apparire e fingersi diversi da come si è. Soprattutto è una storia, come ha scritto Leonardo Colombati, che non ha principio né fine. Per adattare (parola che da sempre mi sembra imprecisa o inadeguata) questo grande romanzo al teatro ho chiesto l’aiuto di uno scrittore come Emanuele Trevi, da sempre dedito nei suoi bellissimi libri a riportare in vita ciò che è scomparso, a riacciuffare quel punto della vita che altrimenti sarebbe condannato a svanire per sempre».

      Roberto Andò

      Inaugurazione Stagione Teatrale 2022/2023

      Teatro Mercadante | Napoli, Piazza Municipio

      mercoledì 19 ottobre 2022  | in scena fino a domenica 30 ottobre

       

      FERITO A MORTE
      di Raffaele La Capria
      adattamento Emanuele Trevi

      regia Roberto Andò
      con

      Andrea Renzi / Massimo

      Paolo Cresta / Gaetano

      Giovanni Ludeno / Ninì

      Gea Martire / Sig.ra De Luca

      Paolo Mazzarelli / Sasà

      Aurora Quattrocchi / Nonna

      Marcello Romolo / Zio Umberto

      Matteo Cecchi / Cocò

      Clio Cipolletta / Assuntina

      Giancarlo Cosentino / Sig. De Luca

      Antonio Elia / Glauco

      Rebecca Furfaro / Betty

      Lorenzo Parrotto / Guidino

      Vincenzo Pasquariello / Cameriere

      Sabatino Trombetta / Massimo da giovane

      Laure Valentinelli / Carla

       

      scene e luci Gianni Carluccio
      costumi Daniela Cernigliaro
      video Luca Scarzella
      suono Hubert Westkemper
      aiuto regia Luca Bargagna

      produzione

      Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival

      Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale

       

      www.teatrodinapoli.it

       

      Questa notizia è stata pubblicata giovedì 10 Novembre 2022 (11:45)

      Ufficio stampa

      Valeria Prestisimone

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