Antonio Marfella, classe 1967.
Attore, autore, dramaturg, se messo alle strette, regista, in una parola, teatrante.
Occasionali incursioni nell’ambiente cine televisivo, fra le quali vale la pena citare, sia solo per vanto, la partecipazione all’esordio di Paolo Sorrentino, L’uomo in più, e a La tenerezza di Gianni Amelio.
L’iter formativo culmina con l’abbandono della Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, che segna l’inizio d’una carriera incostante e variegata. Molteplici gli incroci con registi di calibro quali Gigi Dall’Aglio, Toni Servillo, Claudio Di Palma, Giancarlo Sepe, Valery Fokin, Nikolay Roshchin, lo stesso Renato Carpentieri, dal quale scaturisce il recente incarico di coordinatore didattico della Scuola di Recitazione del Teatro di Napoli, per la quale è previsto anche l’impiego in funzione di docente. Tra le più recenti frequentazioni, quella col Teatro Galleria Toledo diretto da Laura Angiulli. Socio fondatore e co-direttore artistico della compagnia rossotiziano, nel cui contesto germina un’attitudine alla scrittura, ancora oggi accompagnata da un certo consenso, a voler prendere sul serio le non infrequenti richieste di elaborazione di testi drammatici nei più svariati contesti. Candidato a diversi premi non vinti; insignito del Premio Lamont Young, mai ritirato, avendo ritenuto la sua comunicazione uno scherzo.
Elementi di recitazione.
A supporto e integrazione del lavoro svolto dai diversi insegnanti di recitazione che si succederanno nel corso dell’intera attività didattica, condurrò una serie d’incontri con gli allievi, nel corso dei quali, attraverso una serie di esercizi ludici, esamineremo i diversi aspetti dello stare in scena, scomponendoli e analizzandone le problematicità, al fine di rendere il più possibile intellegibile il lavoro che riguarda l’attore. L’ingresso nello spazio scenico, la sua abitazione, la relazione fra gli attori, quella col pubblico, lo stato del personaggio, la sua evoluzione, il contesto, la battuta, la situazione… Isolando ognuno di tali elementi, analizzandone gli aspetti e le funzioni, per poi giustapporli e fonderli agli altri, s’intende allenare gli attori in formazione a gestire i diversi profili attinenti alla composita pratica della recitazione, con l’obiettivo di fornirgli strumenti utili a trovare, volta per volta, i varchi attraverso i quali giungere ad una performance creativa e consapevole.
Antonio Marfella.