INSEGNAMENTO: Drammaturgia napoletana

ANNUALITÀ: Triennio 2018/21,Triennio 2021/24

Dopo la laurea in Estetica (tesi pubblicata sugli Annali dell’Università di Lecce) e l’abilitazione in Storia dell’Arte, si è diplomato in Regia all’Accademia S. d’Amico, dove ha studiato con Costa, Ronconi, Jacobbi, Camilleri e Pressburger e dove ha poi insegnato Storia dello Spettacolo. Attratto, fin dagli anni universitari,  dall’Antropologia culturale, ha compiuto per più di un decennio ricerche di narrativa orale e di spettacolarità folklorica in aerea campana e lucana. Questo sguardo parallelo tra teatro e cultura folklorica ha caratterizzato tutto il suo lavoro drammaturgico e registico, soprattutto riguardo al dialogo, che ha tentato di far aderire a un’oralità, spesso perduta nei testi e nella recitazione. È stato, a lungo, regista e autore radiofonico, dirigendo non solo grandi attori, ma spesso anche persone comuni, come in Tempore pestis. Non aperiatur (Prix Italia speciale nell’’83); nel poema in latino e italiano In corpore antiquo di M- Sovente (‘90); in Finisterrae. Da Napoli all’Europa sulla via di San Giacomo (‘87, registrato in Galizia, nel Paese Basco, nelle valli occitane del Piemonte, ecc.); in Cicalata sui musici erranti (’91, sui posteggiatori napoletani, realizzato con Pasquale Scialò); in Orpheus Ascending (’94, per la BBC, con la regia di P. Plowright, su un suonatore di strada lucano, che divenne modello dei Preraffaelliti); nella lettura, quasi integrale del Pentamerone (‘87, Premio Hvar, in Croazia, con Peppe Barra); in Il filosofo e gli scimmioni (su Gianbattista Vico, che per primo inserì i popoli nella speculazione filosofica) ecc. Per la televisione ha scritto quattro puntate sull’Istoria di Tore ‘e Criscienzo (’81, con i pupi di Ciro Perna). In teatro, ha affrontato spesso momenti di contatto fra cultura scritta e cultura popolare, come le Farse Cavajole (’86, Teatro Valle, con M. Pagano e A. Casagrande; riprese nell’ ’86 e ’87, con M. Scarpetta. C. Barra, A. Pagano), le Laudi Perugine del Duecento (’83, Viterbo); Sona, sona (sui Giacobini napoletani; solo testo; musiche di A. Sinagra, regia di B. Garofalo, con la Nuova Compagnia di Canto Popolare).
Alcune sue sceneggiature cinematografiche hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi: Una lingua tagliata (tratto dalla tesi di laurea di Carlo Ginzburg su un processo per stregoneria; 1° class. al Premio Solinas ‘88), Il bambino, che impazzì d’amore (1° class. al Premio Solinas, ’91), L’harmonie de cristal (1° class. a Le Manuscript de Vercorin, Svizzera,’93), Il diavolo va e viene (1° class. al Premio Moravia ’93), Lontano in fondo agli occhi (anche regia, 2000, 57a Mostra Intern. del Cinema di Venezia-15a Settimana della Critica), Il resto di niente (regia di A. De Lillo, ‘04, 61a Mostra del Cinema di Venezia-Eventi speciali, con la De Medeiros; Premio Flaiano ‘05 per la sceneggiatura, Premio Bufalino ‘06 per la migliore sceneggiatura desunta), Il sorteggio (scritto con G. Fasanella, 2009, Tv-movie con B. Fiorello e G. Faletti, regia di G. Campiotti).
Negli ultimi anni Ottanta è stato recensore teatrale nella redazione napoletana di Paese Sera.