Critico teatrale e studiosa di teatro, ha collaborato per quattordici anni con la cronaca romana de “Il Giornale” occupandosi di cultura e spettacolo; ha inoltre pubblicato recensioni, saggi e articoli su testate quali “Biblioteca teatrale”, “Primafila”, “Inscena”, “Tuttoteatro.com”, “Etinforma/La Critica”, “Succedeoggi.it”, “Roma c’è”. Attualmente scrive per le riviste on-line www.paneacquaculture.net e www.liminateatri.it.
Laureata in Storia del Teatro all’Università “La Sapienza” di Roma e dottore di ricerca in Storia, teoria e tecnica del teatro e dello spettacolo, ha lavorato presso la cattedra di Storia del Teatro del prof. Luciano Mariti (laurea in Discipline dello spettacolo della medesima università) e ha insegnato Storia, teoria e tecnica della drammaturgia all’interno del corso di formazione “Officina Teatrale/Cantiere di scrittura e collaudo” diretto da Rodolfo di Giammarco presso il teatro Belli e il teatro Sala Uno di Roma.
Ha fatto parte della giuria del premio “Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti” e partecipa annulamente ai lavori della giuria dei “Premi Ubu”.
Dal ’96 al 2008 ha coordinato, per l’Armando Editore, il “Progetto Gulliver. La prima editoria di teatro a scuola”. Tra il 1998 e il 2001 ha collaborato assiduamente con il Teatro di Roma (iniziative culturali, decentramento e rassegna stampa). Nel 2010/2011 ha curato il progetto di letteratura e drammaturgia scientifiche “Controvento”, promosso dall’Istituto Superiore di Sanità.
Principali pubblicazioni: apparati e prefazione al volume Controvento. Sei autori raccontano le malattie rare (Health Comunication Edizioni); coautrice della fiaba Con gli occhio tuoi (omonimo progetto realizzato con le scuole elementari Pistelli e Leopardi di Roma); prefazione e curatela del volume Teatro di Alessandro Fea (Editoria & Spettacolo); prefazione ai testi Il sole dorme di Sonia Antinori e Un posto luminoso chiamato giorno di Tony Kushner (Edizioni Interculturali); introduzione critica a La memoria oltre lo spettacolo (Teatro di Roma – Centro studi e documentazione); apparati al volume Il teatro italiano dal Medioevo all’Illuminismo (Editalia); apparati del volume Il Teatro Argentina 1732-2001 (a cura di W. Pedullà, edizioni Gangemi); co-autrice del libro L’attore. In scena e fuori scena (Armando editore).
É docente di lettere in una scuola media della capitale e ha diretto diversi laboratori di scrittura creativa per gli adolescenti.
Percorsi di drammaturgia
“Potremmo dire che ciò che cerchiamo è una scrittura ispirata. Non si può del tutto insegnare né del tutto apprendere: bisogna predisporsi, tendere l’orecchio, esercitare l’occhio, ripulire il pensiero, destare una attenzione” (Mariangela Gualtieri).
Il corso si prefigge di delineare, attraverso exempla testuali e scenici, alcuni dei percorsi che la civiltà del teatro occidentale ha tracciato, dall’età classica ad oggi, nella complessa geografia delle teorie e delle tecniche proprie della scrittura drammatica. Attraverso l’analisi approfondita delle strutture testuali di alune opere particolarmente significative, del meccanismo di montaggio attivato dai rispettivi autori e dello sfondo socio-culturale in cui tali logiche compositive si sono organizzate nel tempo, le lezioni punteranno a mostrare la vitalità, la fluidità della drammaturgia, il suo precipuo carattere di scrittura-in-vita: lontano dalla sintassi dell’opera letteraria, il testo teatrale possiede incisi nel suo stesso dna i codici di quella natura anfibia che lo tiene in sospeso tra la fissità della parola scritta e il bios della scena, tra la bidimensionalità della pagina e la pericolosa imprevedibilità del corpo attoriale. Gli studenti saranno dunque guidati allo studio parallelo di due ambiti intrinsecamente coesi: da un lato, l’avventura storica e umana del teatro con le sue leggi continuamente scompaginate e riaffermate; dall’altro i processi compositivi dell’azione drammatica, letti alla luce tanto delle modalità produttive che li hanno via via determinati quanto della poliedricità dei fattori che concorrono alla (ri)crezione della vita sul palcoscenico. Motivo per cui, oltre all’analisi teorica delle regole drammaturgiche più importanti (nozioni, per esempio, quali quelle di conflitto, nodo, ostacolo, obiettivo, spazio, tempo, etc.) e alla lettura di numerose opere (con particolare riferimento al repertorio più recente), saranno sottoposte agli allievi esercitazioni di scrittura e di rielaborazione personale delle opere stesse: incursioni manipolatorie tese a favorire un incontro quanto più possibile intimo e profondo con i testi e, tanto più, con il proprio immaginario.
Dal momento, poi, che il teatro vibra sempre in sintonia con la realtà in cui si radica, molta attenzione sarà posta alla riflessione creativa sull’oggi. Partendo da testi contemporanei, dalla cronaca giornalista e dalla semplice osservazione della vita quotidiana, si avvierà una serie di lezioni propedeutiche all’eventuale scrittura di nuovi lavori, individuali o di gruppo; lavori che non saranno tuttavia lo scopo degli incontri bensì un possibile approdo, dettato dai bisogni e gli ondeggiamenti emotivi degli allievi stessi. Il corso non vuole, infatti, essere un laboratorio di drammaturgia stricto sensu, quanto una palestra che, coniugando esegesi testuale e pratica di scrittura, possa allenare i giovani studenti attori ad acquisire strumenti interpretativi e ideativi squisitamente, istintivamente teatrali: regole, linguaggi, deviazioni, capriole inventive che, ieri come oggi, permettono al teatro – e al dramma – di costruire infiniti mondi possibili.
Laura Novelli