Inizia ad interessarsi del movimento come espressione nel 1979, all’Isef di Napoli, e si avvicina al teatro (come mimo e attrice) privilegiando sempre il lavoro sul movimento e quello “dietro alle quinte” di trainer, formandosi con vari maestri di mimo corporeo, teatro danza e composizione collettiva. Si occupa di linguaggi non verbali, drammaturgia del corpo, formazione dell’attore e pedagogia teatrale. Ha curato il training e gli studi sul movimento per vari spettacoli, prodotti da teatri pubblici e privati e conduce seminari, laboratori di formazione e classi aperte di movimento in collaborazione con diverse realtà teatrali italiane.

E’ specializzata in psicocinetica (Le Boulch) e Metodo Feldenkrais®.

Nel 1992 fonda il gruppo di ricerca teatrale “libera mente”, e nel 2012 l’associazione “f.pl. femminile plurale”.

Dal 1996 indaga sull’universo femminile, realizzando progetti teatrali con donne non professioniste di tutte le età. In particolare ha ideato il progetto La scena delle donne nel quartiere Forcella di Napoli, che cura dal 2007 in collaborazione con enti e istituzioni.

Dal 2017 insegna movimento e drammaturgia del corpo alla Bellini Teatro Factory.

 

METODO FELDENKRAIS

“L’attore, il violinista, lo scrittore, che non dà importanza all’essere consapevole di come dirige se stesso nella vita, cesserà di crescere non appena raggiungerà la prestazione che considera giusta. Le persone di talento possono migliorare poiché sono consapevoli di se stesse in azione: il loro talento nasce dalla libertà di scegliere il modo di agire. Nuovi modi di agire sono sempre disponibili per coloro che hanno scoperto se stessi, per coloro cioè che hanno “imparato a imparare”.

(M. Feldenkrais “Le basi del metodo”)

 

Il metodo che Moshe Feldenkrais ha elaborato è un particolare processo di apprendimento che utilizza il movimento quale strumento di comprensione del funzionamento del Sistema Nervoso e quale via di accesso alla globalità della persona. Il movimento organico rivela chi siamo; esso è il supporto delle nostre azioni, dei nostri sentimenti, delle nostre sensazioni ed emozioni.

Quando ho incontrato questa pratica di movimento ho compreso che poteva essere molto utile per il lavoro dell’attore su se stesso, perché riportare consapevolezza in parti del corpo talvolta bloccate e “dimenticate” permette di eliminare le tensioni e ripristina la libertà di movimento e l’efficienza dell’azione.

Il metodo conduce la persona ad esplorare e a mettere a frutto le proprie capacità di ascolto, di apprendimento e di movimento, a ritrovare varietà di movimenti dimenticati e a riscoprirne di nuovi. Ciò che si apprende in questo modo non rimane limitato al momento ma, una volta acquisito, rimane interiorizzato e diventa patrimonio organico per sempre: memorizzare le sensazioni del corpo e poi riprodurle, infatti, migliora stabilmente l’organizzazione dell’intera persona, rendendo il movimento possibile, facile, piacevole e soprattutto carico di espressività.

Il percorso formativo che propongo parte da una lezione CAM (conoscersi attraverso il movimento) e si sviluppa in pratiche sceniche individuali, a coppie, in piccoli o grandi gruppi.

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Programma didattico