ARREVUOTO DICIANNOVESIMO MOVIMENTO
cura del progetto e drammaturgia Maurizio Braucci
da un’idea di Roberta Carlotto
regia pacifista di Sharon Amato, Alessandra Asuni, Fabiana Fazio, Christian Giroso ,Emanuele Valenti
assistente alla drammaturgia Fabrizio Nardi
musiche pacifiste Antonella Monetti
spazio scenico e luci Raffaele Di Florio
video proiezioni Alessandro Papa
costumi Violetta Di Costanzo e Nunzia Russo
foto Stefano Cardone
coordinamento pedagogico Chi rom e… chi no: Biagio Di Bennardo, Emma Ferulano, Giovanna Mauriello, Barbara Pierro
segretaria di produzione Ilaria Ceci
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
in collaborazione con Associazione Arrevuoto – Teatro e pedagogia
e con Chi rom e …chi no, Centro educativo Stelle sulla Terra, Istituto Comprensivo Casanova Costantinopoli, L’Orsa Maggiore – Cooperativa sociale, Istituto Comprensivo Madonna Assunta
Geppino ha costruito un burattino con l’intelligenza artificiale, Pulcinella. Pulcinella fa il teatro in Arrevuoto, dove tutti i ragazzini di periferia cantano e ballano. Ma Pulcinella si ribella, lui vuole fare il cinema e scappa via, portandosi dietro la cassa di Arrevuoto con le monete d’oro. Pulcinella si mette alla ricerca di uno sceneggiatore e trova Fuochetto, uno sceneggiatore che si brucia continuamente col fuoco. Pulcinella scrive così il copione, la storia di un pulcino che appena uscito dall’uovo capisce di essere fatto per il cinema, così convince tutto il pollaio che lì si possono fare degli studi cinematografici, che lui sarà il regista e il gallo e la gallina gli attori principali che covano un uovo da cui uscirà un copione che avrà successo in tutto il mondo. Fuochetto gli spiega che se vuole fare il cinema deve andare a Roma, lì dove hanno vissuto Federico Fellini e Marcello Mastroianni e tutti i grandi divi e le dive. Pulcinella non li conosce e Fuochetto gli racconta chi sono.
Pulcinella incontra la Lana e la Seta, due produttrici che lo seducono, decantandone le sorti e il talento, leggono il copione e lo trovano un capolavoro, gli dicono che diventerà un grande regista e attore del cinematografo ma sono solo interessate al tesoro che lui ha con sé. Così gli danno appuntamento il giorno dopo per girare il film. Pulcinella si presenta sul set, pronto a gridare le uniche frasi che ha imparato “Motore.. azione!” ma appena viene dato il primo ciack cade a terra, esanime. E’ stato drogato dalle produttrici.
Pulcinella sogna il suo film, così come lo ha scritto, fino alla premiazione dell’Oscar. Ma si tratta appunto solo di un sogno. Quando si risveglia è stato spogliato di tutti i suoi vestiti e soldi, a salvarlo sono i domestici della Fata Lucina che lo ospita nella sua casa, sul lago d’Averno. La fata gli spiega che per diventare un artista deve studiare l’arte e andare a scuola e così lo convince a diventare un bravo apprendista. Mentre va a scuola di arte, Pulcinella incontra Fumignolo che gli racconta che a Roma si fa il cinema e che là insieme potranno diventare regista e attore. Un carro passerà a mezzanotte e li porterà a Roma dove tutti sono cineasti. Ma chiaramente si tratta di una truffa, dopo un grande pranzo di gala, lui e Fumignolo vengono trasformati in delle marionette che recitano la parte dei criminali, che muoiono e rinascono di continuo negli spettacoli di di malavita. Ad una di questi tristi spettacoli di pubblico volgare e cinico, assiste la fata Lucina che di nuovo salva Pulcinella, lo porta nella sua casa e gli spiega che il papà Geppino si è messo da tempo alla sua ricerca ed è caduto vittima del grande mostro dell’Industria culturale, dove lo tengono prigioniero per fargli partorire idee su idee che, trasformate nel modo più adatto allo star system, diventano film e spettacoli di successo che servono ad addormentare la gente per non fargli vedere che il mondo sta andando a rotoli. Pulcinella si finge un casting director ed entra anche lui nel mostro dell’Industria culturale, qui ritrova il papà e insieme fuggono dalle viscere del mostro dopo aver lottato contro i mostri della nullità che vogliono fargli credere che senza di loro saranno delle nullità.
Finalmente liberi, Pulcinella e Geppino tornano in Arrevuoto a fare il loro spettacolo, appena in tempo per parteciparvi. Qui Pulcinella canta e balla la canzone del disincanto.