Caricamento Eventi

CASA DI BAMBOLA

di Henrik Ibsen, regia Filippo Dini

TEATRO MERCADANTE 9 Novembre 2021   14 Novembre 2021
Teatro Mercadante, 11 Settembre ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 11 Ottobre ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 11 Novembre ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 11 Dicembre ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e

Evento Navigation

09/11/2021 ore 21.00
10/11/2021 ore 17.00
11/11/2021 ore 17.00
12/11/2021 ore 21.00
13/11/2021 ore 19.00
14/11/2021 ore 18.00

CASA DI BAMBOLA
di Henrik Ibsen
regia Filippo Dini
con Filippo Dini, Deniz Özdoğan, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Eva Cambiale, Fulvio Pepe
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
luci Pasquale Mari
musiche Arturo Annecchino
aiuto regia Carlo Orlando
foto di scena Luigi De Palma

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano
con il sostegno di Fondazione CRT

Durata: I atto 1h e 40′ | intervallo 15′ | II atto 1h

A partire dall’iconico Casa di bambola di Henrik Ibsen, Filippo Dini imprime una lettura che si discosta dal repertorio che ha relegato la protagonista Nora a emblema dello scontro di genere.

Henrik Ibsen terminò di scrivere Casa di bambola ad Amalfi nel 1879. Da subito, dalla sua prima apparizione sulle scene, questo testo scatenò i più violenti conflitti, in ogni ordine sociale, dagli intellettuali, ai teatranti, agli scrittori, alle femministe, ai politici, generando accesissime discussioni intorno ai più disparati argomenti: dalla condizione della donna nella società alle contraddizioni del legame matrimoniale e alla personale “fedeltà alla vita”, ovvero il
raggiungimento della propria compiutezza nella società, al di fuori dei vincoli che la stessa ci impone. Ma quale fu davvero lo scandalo? Cosa riesce a turbare ancora oggi le nostre coscienze? Forse la risolutezza di Nora? La sua decisione di lasciare la sua famiglia e quindi anche i suoi figli? Forse. Certamente, come dice Torvald, la moralità di Nora, in questo atto, viene ad essere seriamente compromessa, ma Ibsen ci lascia intendere che il suo abbandono non sarà definitivo, ovvero prima o poi tornerà ad essere madre, e forse, anche se su questo punto pare essere categorica, addirittura moglie. Allora in cosa, in quale remoto antro della nostra coscienza, il nostro poeta riesce a scardinare le certezze, i pilastri secolari del nostro vivere civile? O meglio, quali sono i dubbi e le domande e le paure più segrete, alle quali l’uomo si è rifiutato di dare risposta nei secoli, che Casa di bambola riesce a risvegliare con tanta insopportabile disumanità?