DESURREZIONE
omaggio a Samuel Beckett
drammaturgia e regia Alessandra Cutolo
con Alessandra D’Elia, Carmine Paternoster, Daniela Piperno, Salvatore Striano
scene e costumi Grazia Paggetta e Massimo Staich
luci Cesare Accetta
suono Marco Messina
una produzione Teatro Stabile di Napoli | Il Teatro coop. produzioni
Un corpo disteso sul dorso nel buio.
O in croce. In attesa.
Della morte o della salvezza.
Come i due ladroni della Bibbia. Crocifissi affianco al Salvatore.
Due donne ai piedi della croce. O sospese a loro volta. In croce.
Creature lontanissime tra loro ma accomunate dalla tensione verso l’alto. Dalla ricerca di “chi ha escogitato tutto questo”. E dalla domanda sul perché il male. Dal bisogno di metafisica e dalla paura di cadere.
Frammenti di memoria.
Tentativi. Di movimento, di relazione, di richiamare un passato che dia senso al presente, di rompere una condizione di immobilità.
Voci. Interrogativi. Sull’origine, sull’infanzia, sulla tensione alla trascendenza.
Buone azioni, cattive azioni, voli. Cadute.
A tratti il buio si rischiara, diventa bianco pieno.
Quadri che prendono vita: Crocifissioni, Deposizione, Pietà.
Il testo-pretesto di partenza è Compagnia, uno degli ultimi di Samuel Beckett, testamento spirituale, oscuro e denso, su cui si innestano frammenti di Aspettando Godot.
La voce unica che lo attraversa si moltiplica, rifrazioni della personalità degli attori.
Alessandra Cutolo