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OEDIPUS

ideazione, spazio, disegno luci e regia Robert Wilson

TEATRO MERCADANTE 9 Gennaio 2019   20 Gennaio 2019
Teatro Mercadante, 1 Settembre ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Ottobre ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 1 Novembre ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Dicembre ore 19.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e
09/01/2019 ore 21.00
10/01/2019 ore 17.00
11/01/2019 ore 21.00
12/01/2019 ore 19.00
13/01/2019 ore 18.00
15/01/2019 ore 21.00
16/01/2019 ore 17.00
17/01/2019 ore 17.00
18/01/2019 ore 21.00
19/01/2019 ore 19.00
20/01/2019 ore 18.00

OEDIPUS

tratto da Oedipus Tyrannos di Sofocle
ideazione, spazio scenico, disegno luci e regia ROBERT WILSON

co-regia director Ann Christin Rommen
musiche originali Dickie Landry, Kinan Azmeh costumi Carlos Soto
collaboratore alla scenografia Annick Lavallée-Benny collaboratore al disegno luci Solomon Weisbard drammaturgia Konrad Kuhn
trucco e capelli Manu Halligan
coreografia della danza nunziale Wesley Enoch

interpreti Mariano Rigillo, Angela Winkler, Michalis Theophanous, Casilda Madrazo, Kayije Kagame, Alexios Fousekis, Dickie Landry
con Meg Harper e Laila Gozzi, Alessandro Anglani, Marcello di Giacomo, Francesca Fedeli, Annabella Marotta, Gaetano Migliaccio, Francesco Roccasecca voci di Robert Wilson, Lydia Koniordou, Christopher Knowles

assistente alla regia e direttore di scena Sara Thaiz Bozano
direttore tecnico Enrico Maso supervisione luci Wee Cheng Low
sound design Dario Felli con Marco Olivieri
capo macchinista Giuliana Rienzi
assistente alle luci Isadora Giuntini attrezzeria Cecilia Sacchi
trucco Claudia Bastia, Sveva Germana Viesti sarta di scena Caterina Villa
assistenti ai costumi Flavia Ruggeri, Francesca Sartorio
assistenti al make-up Malvina Passaro, Elena Varone
realizzazione costumi CIMEC Compagnia Italiana della Moda e del Costume Milano realizzazione scene Stage Designer Lab Milano immagini Lucie Jansch documentazione video Andrea Villa
assistente personale di Robert Wilson Fernando De Testa
direttore di produzione Virginia Forlani
ufficio stampa e pubbliche relazioni Adriana Vianello – Studio Systema
assistente di produzione Maddalena Papagni

spettacolo in italiano, inglese, greco e tedesco, sulla base della traduzione in versi di Ettore Romagnoli (1926) e Orsatto Giustiniani (1585)

workshop e prove dello spettacolo sono stati realizzati presso The Watermill Center, Long Island | Teatro Mercadante, Napoli, Centrale Fies, Dro | Teatro Olimpico, Vicenza

in collaborazione con Scuola del Teatro Stabile di Napoli progetto di Change Performing Arts direttore Franco Laera

commissionato e co-prodotto da Conversazioni /Teatro Olimpico Di Vicenza Teatro Stabile Di Napoli / Teatro Nazionale direttore Luca De Fusco

 

Durata spettacolo: 1 ora e 15 minuti (spettacolo senza intervallo)

Spettacolo in tournée

La rilettura dell’Oedipus sofocleo, firmata da Robert Wilson, ha debuttato con grande successo di pubblico e critica al Teatro Grande di Pompei, nell’ambito della seconda edizione di “Pompeii Theatrum Mundi”, lo scorso mese di luglio. Uno spettacolo che abbatte ogni confine tra teatro, danza, musica ed arte visiva, senza seguire l’originaria struttura drammaturgica del testo di Sofocle, ma facendo riferimento ad una successione cronologica dei fatti narrati da due testimoni, quasi omerici aedi, le cui diverse lingue si intersecano a testimoniare un mito che liberamente attraversa ogni confine temporale, geografico e culturale.
“Il Teatro Grande di Pompei – spiega Wilson nelle sue note – ci ricorda dove risiedono le radici del teatro moderno – un antico Teatro Romano costruito ad immagine del Teatro di Dioniso ad Atene dove la tragedia Edipo re di Sofocle fu rappresentata per la prima volta nel 429 aC. Il Teatro Olimpico di Vicenza creato da Palladio nel 1585 come primo edificio teatrale coperto fu inaugurato dalla stessa tragedia di Sofocle. È sicuramente una grande sfida quella di misurarsi con questi due spazi che hanno segnato la storia del teatro occidentale. Ed è sicuramente anche un’altra grande sfida quella di realizzare uno spettacolo basato sul mito antico di Edipo basandosi sui versi di Sofocle in una traduzione classica in italiano – e porsi l’obiettivo di presentare una nuova visione della storia per un pubblico contemporaneo.
Lo spettacolo è strutturato in un modo classico: cinque parti ed un prologo, con la prima parte che riflette la quinta, la seconda che rispecchia la quarta, con una terza parte – una pagana cerimonia nuziale – come parte centrale. Ogni parte è caratterizzata da specifici materiali usati sulla scena: assi di legno, rami secchi, lastre di metallo, rami verdi, sedie pieghevoli, grandi fogli di carta catramata. Per me il tema centrale della storia di Edipo è l’oscurità. Egli si propone di far luce sull’assassinio di Laio per liberare Tebe dalla pestilenza. Ma sarà capace di sopportare la luce quando questa infine farà luce su di lui? Sarà capace di confrontarsi con il suo passato, con le sue origini? Come il veggente cieco Tiresia sentenzia: fino a che Edipo avrà la vista, lui sarà cieco. Quando inizierà a vedere la verità, egli si accecherà. Siamo noi in grado oggi di guardare la verità?”