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EDUARDO PUNTO E DA CAPO.
Il San Ferdinando e la memoria
regia di Antonello Cossia
con i giovani attori ex allievi della scuola del teatro di Napoli Carmine Benitozzi, Sabrina Bruno, Serena Cino, Vincenzo D’Ambrosio, Arianna Iodice, Alfredo Mundo
visite guidate a cura di Artepolis
costumi Roberta Mattera
in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Performance itinerante per scoprire il Teatro San Ferdinando
con apparizioni, illusioni, citazioni e fantasie teatrali
ispirate all’universo drammaturgico di Eduardo De Filippo
regia di Antonello Cossia
con i giovani attori ex allievi della scuola del teatro di Napoli
visite guidate a cura di Artepolis
in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo

Drammaturgia di estratti da testi di EDUARDO DE FILIPPO

Nel febbraio del 1931 Eduardo mise in piedi una compagnia, il Teatro Umoristico di Eduardo De Filippo con Titina e Peppino, che andò benissimo a Roma, meno bene, a luglio, al teatro Palazzo di Montecatini. Rientrato con i fratelli nella compagnia Molinari, Eduardo scrisse e mise in scena la rivista – È arrivato ‘o trentuno! -. Poco prima di Natale prese un’ardita decisione.
Assieme a Vittorio Fiore combinò un contratto di nove giorni per il Cinema Teatro Kursaal, pregando l’amministratore di non dire ai fratelli che il periodo era tanto breve, altrimenti essi sarebbero rimasti al Teatro Nuovo di Milano. A Titina e Peppino disse una bugia:
– Al Nuovo abbiamo solo quindici recite, al Kursaal ci offrono un mese: io consiglierei il Kursaal. – Gli andò bene: con un contratto di nove giorni vi rimasero per nove mesi!”
(Isabella Quarantotti De Filippo ‘EDUARDO’ polemiche, pensieri, pagine inedite).

Da questo sorprendente e avventuroso accadimento, raccontato nei particolari da Isabella Quarantotti De Filippo, nasce la proposta di quest’anno da realizzare negli spazi del teatro San Ferdinando, unico e fondamentale spazio della ‘memoria’, per questo progetto.
Evento prodotto, sostenuto e curato dal Teatro Nazionale Teatro di Napoli.

Dopo due edizioni passate, – Il Teatro e/è la città – e – San Ferdinando punto e da capo –, eccoci al terzo appuntamento con questo importante evento, realizzato sempre con il coinvolgimento dei giovani attori diplomati alla scuola del Nazionale: Eduardo punto e da capo – il San Ferdinando e la memoria.

L’avventura del Kursaal mi ha affascinato e conquistato subito come suggestione e traccia di lavoro da sviluppare per più motivi. Ho trovato personalmente, in questa svolta nel percorso di Eduardo De Filippo e dei fratelli Peppino e Titina, qualcosa di universale che riguarda strettamente la vita e il rischio, componenti che fanno geneticamente parte del mestiere d’attore.
Soprattutto è qualcosa di relativo alle scelte che spesso si profilano all’inizio di un percorso, di una carriera, di una scelta che per molti versi, anche per tutti gli anni successivi e a venire della vita di chi decide di ingaggiarsi in questo viaggio, restano seppur esaltanti e coinvolgenti, comunque avventurosi e non sempre stabili, sicuri. Ma qui è la sfida, qui si configura il gioco, una vita di passione, di fuoco, ma come ben affermerà il grande autore/attore/regista, di gelo.
Ho immaginato e costruito per questa occasione, un movimento teatrale che prende le mosse iniziali dalla bouvette del teatro, con una citazione di chiaro stampo pirandelliano: uno scalcagnato e pezzente gruppo di attori giunge in un posto, dopo un lungo e stancante peregrinare in giro per il mondo, cercando di stabilirsi e praticare il proprio artigianato per frenare i morsi della fame. Così assisteremo alla messa in prova di un ipotetico spettacolo da portare in scena la sera stessa in quel luogo, dove si spera ci sia un pubblico accogliente. Il testo utilizzato in forma di estratto sarà naturalmente una parte del primo atto della commedia Uomo e Galantuomo, a cui si aggiungeranno, il monologo di Assunta da Napoli Milionaria e il monologo di Agostino da Il cilindro.   
I visitatori verranno indirizzati e accompagnati alla fine di questo momento della durata di circa venti, venticinque minuti, in platea, dove dinanzi al sipario chiuso, verrà evocato il glorioso e vecchio spirito del teatro di varietà. Assisteremo quindi al breve atto Pericolosamente, immediatamente seguito da un frammento tratto da Sik-Sik, l’artefice magico.
Il tutto verrà concluso con una breve dedica cantata e recitata sulla base di un estratto da Ogni anno punto e a capo, delicato e leggero omaggio ai bei tempi della rivista/varietà.
Un omaggio sentito e devoto all’antica arte dell’attore, che Eduardo De Filippo ha reso grande e gloriosa, dedicandovi la sua intera vita, con il profondo sentimento, una rigorosa maestria e una grande passione.
Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualunque significato è teatro. E.D.F.

Antonello Cossia