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GAETANO COSÌCOMÈ

di Salvatore Rizzo, regia Vincenzo Pirrotta

RIDOTTO DEL MERCADANTE 12 Gennaio 2023   22 Gennaio 2023
Ridotto del Mercadante, 1 Dicembre ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
12/01/2023 ore 21.00
13/01/2023 ore 21.00
14/01/2023 ore 19.00
15/01/2023 ore 18.00
17/01/2023 ore 21.00
18/01/2023 ore 18.00
19/01/2023 ore 21.00
20/01/2023 ore 18.00
21/01/2023 ore 17.00
22/01/2023 ore 21.00

GAETANO COSÌCOMÈ

di Salvatore Rizzo
regia Vincenzo Pirrotta
con Filippo Luna
musicista Maurizio Capone
scene Marianna Antonelli
disegno luci Ciro Petrillo
direttore di scena Antonio Gatto
scene in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli – Corso di Scenografia per il teatro
foto di scena Ivan Nocera
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Durata: 55 minuti

Gaetano Cosìcomè. Come fosse un cognome, come se lo avesse acquisito, nascendo, all’anagrafe. Come un segno identitario, come a dire «Gaetano è questo, se vi va. E basta». Gaetano fa visita ai suoi per affermarsi, per dichiarare quello che è sempre stato, che gli altri magari hanno capito e fatto finta di non capire.
Gaetano ha un’altra vita, un altro Paese ma vorrebbe che la sua vita, il suo Paese fossero lì, dove è nato, nato Cosìcomè. Non la sopporta più la menzogna, la recita, la doppiezza, quel Cosìcomè e come vorrebbero gli altri che fosse.
Gaetano vuole affermare il suo diritto ad essere quel che è anche all’origine, con chi l’ha messo al mondo Cosìcomè, vuol sbriciolare a casa sua quel muro d’estraneità che avverte ancora a casa d’altri, lì dove da tempo vive, nello sforzo quotidiano di integrarsi. Se i diritti, anche quelli acquisiti, oggi sono a rischio di scricchiolìo, Gaetano vuole inchiodarli saldamente alla vita attraverso le assi del palcoscenico. Gaetano è lo specchio della sua solitudine, ma incarna anche quella degli altri personaggi, drammaturgicamente e in scena se la addossa: la solitudine della madre, la solitudine della sorella, la solitudine del vicino di casa. Ruoli pubblici e privati nella commedia del sociale la cui regola prima è adattarsi. Gaetano a quella regola non vuole attenersi più.
Salvatore Rizzo

 

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“Gaetano così com’è”  è la storia di una ribellione vissuta con tutta la forza di uno strappo , ribellione e opposizione ai demoni che abitano la stanza, forse sarebbe meglio dire, la gabbia in cui vive con le sue inquietudini. Ho pensato dunque ad un luogo in cui l’incubo di convivere quotidianamente con la paura di non riuscire a trovare il coraggio di manifestare la sua sessualità alla madre e alla sua famiglia, legata ad un pensiero tradizionalista e ottuso, gli fa rivivere la violenza del suo passato.
È una colluttazione con i suoi ricordi e con se stesso che Gaetano vive come una passione, un  viaggio doloroso, che gli fa urlare, dentro quella tana in cui si è rifugiato e in cui si nasconde, tutta la sua rabbia e il suo pianto. E’ in quel luogo fatto di frammenti di specchi e trame di un sistema nervoso pulsante e in subbuglio che incarna  i suoi rimorsi e tutti i fantasmi di cui finalmente decide di liberarsi. Egli non ha più, finalmente, alcuna maschera che per pietà verso gli altri ha indossato, o che per ottusità, gli hanno fatto indossare. È ora semplicemente Gaetano, senza alcun altro velo.
È Gaetano così com’è.
Vincenzo Pirrotta