GIOVANNA D’ARCO
di Maria Luisa Spaziani
regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea
musiche Antonio Di Pofi
produzione Teatro Stabile di Napoli.
Maria Luisa Spaziani ha apposto come sottotitolo al suo poemetto Giovanna d’Arco (scritto “con passione e inesplicabile furia”, di getto, nel novembre 1988, dopo anni di ricerche storiche sulla figura dell’eroina), Romanzo popolare / in sei Canti in ottave e un Epilogo, ad indicare il riferimento stilistico ai cantastorie ed ai poemi maggiori di Ariosto e Tasso. “È una favola, se si vuole, dalla quale però la Giovanna d’Arco storica esce intatta con la sua fede, il suo slancio, la sua genialità, la sua verità, il suo assoluto disinteresse, la sua travolgente simpatia”.
La particolare lettura che Luca De Fusco dà del poemetto evidenzia drammaticamente una progressiva sovrapposizione dei due “agenti” che conducono Giovanna, interpretata da Gaia Aprea, verso il suo destino: l’Angelo Michele ed il fuoco – il rogo – che, nell’invenzione narrativa della poetessa, la fanciulla d’Orléans (forse oniricamente) ha evitato e che apparirà alla fine ad annunciare il tanto sospirato ritorno dell’Angelo.
Nel precedente allestimento dello spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, la stampa esaltò unanimemente la grande versatilità ed il talento di Gaia Aprea.