Progetti
16 – 21 gennaio 2007 | Madre – Museo d’Arte contemporanea Donnaregina
Associazione Culturale Duemiladodici in collaborazione con Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Good Body – Il corpo giusto
di Eve Ensler
traduzione di Samuela Pagani
regia Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso
con Angela Baraldi, Chantal Buseruka Safi, Fiorella De Pierantoni, Simona Gori, Giorgine Mango, Muna Mussie, Milite Ogbazghi, Daniela Piperno, Niurka Ramirez, Tita Ruggeri, Cristina Volta
foto Marco Ghidelli
Così come I Monologhi della Vagina, il nuovo testo di Eve Ensler, ha come modello esplicito quello del réportagegiornalistico: un grande tema e una serie di testimonianze da varie parti del mondo, raccolte da un’ autrice particolarmente “implicata” e partecipe.
Vite vissute: personaggi realmente esistenti, celebrità (come Helen Gurley Brown, la fondatrice di Cosmopolitan o Isabella Rossellini, testimonial di Lancome) con l’onere e l’onore della loro emblematicità, ma anche sconosciute , che portano in dote i tesori segreti e imprevedibili del loro anonimato.
Le scelte della Ensler mirano tutte a una fruizione semplice e diretta, alla suggestione di un vero più vero del vero, alla gratificazione di una presa di coscienza collettiva, a una sorta di manifesto della liberazione femminile dal tabù del peso forma e dalle mitologie consumistiche del corpo perfetto.
Le donne di Il corpo giusto ci appaiono, fin dalla prima lettura, dei veri e propri segni dei tempi: relitti martoriati dall’onda anomala della globalizzazione; e, al tempo stesso, potenti e tragicomiche icone di un presente totalitario (e totalizzante), che – attraverso il “pensiero unico” dei media – tende a cancellare le differenze e a generare un mostruoso “corpo unico”, un modello femminile esteticamente e morfologicamente “corretto”, al quale non è consentito sottrarsi. La comunicazione si sostituisce alla natura, la copia all’originale.Queste le considerazioni che ci hanno guidati alla ricerca di una messa in opera, che non fosse necessariamente e immediatamente una messa in scena tradizionale e che ponesse lo spettatore in una condizione diversa da quella della ritualità teatrale.
Per questo abbiamo pensato di trasformare Il corpo giusto in un evento, di trasferirlo in uno spazio museale, di rileggere il testo in una prospettiva espositiva e itinerante: proponendo i singoli personaggi (e i loro brevi monologhi) nelle diverse sale, come opere d’arte, che il pubblico incontrerà via via, condotto dall’ io narrantedell’autrice.
Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso