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I CAPITOLI DELL’INFANZIA I E II

scritti e diretti da Davide Enia

RIDOTTO DEL MERCADANTE 26 Febbraio 2009   2 Marzo 2009
date da definire

I CAPITOLI DELL’INFANZIA I E II

scritti e diretti da Davide Enia
musiche originali dal vivo Giulio Barocchieri e Rosario Punzo
scene Giorgio Regina
luci Giorgio Cervesi Ripa
una produzione Teatro Eliseo – Santo Rocco e Garrincha in collaborazione con Asti Teatro e Fandango

Davide Enia, il cantastorie palermitano classe ’74 che ha commosso e divertito con Italia-Brasile 3 a 2 e Maggio ’43, propone due suoi nuovi lavori. “I capitoli dell’infanzia (I e II) – spiega lo stesso Enia nelle sue note di regia – sono i primi due tasselli di un ciclo di storie più ampio che accompagnerà l’intero arco della vita di tre fratelli. Il più grande dei tre fratelli si chiama Angelino, bello e fiero, partirà per la guerra e sul campo di battaglia morirà. Il mezzano, Antonuccio, sta scoprendo la sessualità ed è agli occhi di tutti caro e prezioso come un ricordo tanto dolce e segreto che si è disposti a morire pur di difenderlo. Il piccolo Asparino, che sogna da grande di abitare in una casa da dove si veda il mare, diverrà il custode dei segreti della città di Palermo. Attorno a loro vi sono lo zio Concetto, cieco, che parla con gli uccelli, e Fiore, la madre, che osserva con occhio di sfida il mare nero e oscuro che le portò via, una notte d’inverno, Toti il pescatore, suo marito e padre dei suoi tre figli. Palermo è crocifissa da un sole impietoso, come i suoi abitanti, . I suoi sette fiumi scorrono e raccontano ognuno una storia apparentemente diversa, come il dedalo di strade che percorrono le sue viscere intarsiandosi infine un unico arcaico disegno ancora incompreso. E, nel sottosuolo, vive la Palermo dell’ombra, in tutto e per tutto uguale a quella di sopra ma rovesciata, ché per ogni città che si erge contro il cielo ne esiste una simmetrica fatta di vuoto e di pietra sottratta. E poi, inevitabile, c’è la guerra, che sempre arriva e sempre distrugge. Dentro (e fuori) tutto questo, vivono i tre fratelli. Chìsta è la loro storia”.