IL FILO DI MEZZOGIORNO
di Goliarda Sapienza
adattamento Ippolita di Majo
regia Mario Martone
con Donatella Finocchiaro, Roberto De Francesco
scene Carmine Guarino
costumi Ortensia De Francesco
luci Cesare Accetta
aiuto regia Ippolita di Majo
assistente alla regia Sharon Amato
assistente scene Mauro Rea
assistente costumi Federica Del Gaudio
direttore di scena Teresa Cibelli
capo macchinista Enzo Palmieri
macchinista e attrezzista Fabio Barra
datore luci Giuseppe Di Lorenzo
fonico Paolo Vitale
sarta Francesca Colica
foto di scena Mario Spada
Il filo di mezzogiorno è pubblicato da La nave di Teseo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Un ringraziamento a Mario Tronco per aver musicato il canto dei pescatori delle isole Eolie
Il filo di mezzogiorno è il libro di una grande scrittrice, rimasta molto a lungo misconosciuta. Goliarda Sapienza non ha avuto il bene di vedere pubblicato in vita il suo romanzo più grande, L’arte della gioia. Era una donna, e una donna fuori da tutti gli schemi e anche dalle ideologie politiche del suo tempo, ha combattuto la sua battaglia prima partigiana, poi femminista, sempre controcorrente, sempre contro il conformismo e lo ha fatto con tutti i mezzi che aveva a disposizione, primo fra tutti la scrittura.
Nel 1969 era uscito per Garzanti un suo libro autobiografico e scandaloso, Il filo di mezzogiorno, ora ripubblicato da La nave di Teseo, che ripercorreva con lucidità e una straordinaria dovizia di particolari il suo percorso psicanalitico. Goliarda insegue la sua memoria, insegue i ricordi, le sensazioni, le libere associazioni, lo psicoanalista la guida, la accompagna, la segue, e riuscirà a condurre la scrittrice dalle tenebre, nelle quali l’avevano sprofondata il ricovero in manicomio e i ripetuti elettroschok, alla luce della coscienza, al recupero della propria identità. È un corpo a corpo senza esclusione di colpi nel quale i ruoli si distorcono per poi riprendere forma e poi si scompongono ancora fino quasi a invertirsi.
Ippolita di Majo ne ha realizzato un adattamento teatrale per Donatella Finocchiaro. Mario Martone, dopo aver messo in scena Ramondino, Ortese, Morante, ci invita a entrare, con questa regia, nel mondo di Goliarda Sapienza.