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IL MARE NON BAGNA NAPOLI – INTERNO FAMILIARE
regia Paolo Coletta
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Interno familiare diventa una piccola opera di teatro musicale. A metà fra il songspiel e l’opera buffa, le parole della Ortese hanno suggerito una vera e propria partitura per cinque attrici-cantanti. La musica si è rivelata utile nel trasformare in lingua scenica le parole dette e pensate del racconto, dando voce soprattutto a quelle che un personaggio non sa dire o non vuole dire, e che invece l’autrice chiarisce mirabilmente nel suo flusso di coscienza in terza persona. Con motivi e temi ricorrenti in qualche modo ancorati a
Interno familiare diventa una piccola opera di teatro musicale.
A metà fra il songspiel e l’opera buffa, le parole della Ortese hanno suggerito una
vera e propria partitura per cinque attrici-cantanti.
La musica si è rivelata utile nel trasformare in lingua scenica le parole dette e
pensate del racconto, dando voce soprattutto a quelle che un personaggio non sa
dire o non vuole dire, e che invece l’autrice chiarisce mirabilmente nel suo flusso
di coscienza in terza persona.
Con motivi e temi ricorrenti in qualche modo ancorati a un contesto di riferimento,
si è provato a restituire questa meravigliosa figura femminile colta sulla sua
personale linea d’ombra nel giorno di Natale del 39° anno di età. Razionale,
decorosa ed elegante, Anastasia Finizio assapora nell’arco di una giornata l’ardore
della passione per un uomo ritornato dal passato, un marinaio, e il suo definitivo
superamento.
Quattro donne famigliari la accompagnano, la pungolano, la giudicano, la
compatiscono in una specie di accerchiamento agito ora con l’arma della
persuasione (la Madre e l’amica e confidente Dora) ora con quella inconsapevole
del semplice fatto di esisterle accanto (la sorella minore Anna e Zia Nana).
Annamaria Ortese ancora una volta spiazza noi e i suoi stessi personaggi;
allontanandosi dal romanticismo del richiamo alle figure di Jane Austen — così
somiglianti alla nostra Anastasia nell’essere divise tra discrezione e ardore,
sentimenti e convenzioni sociali — e raggirando nello specifico la profonda
amarezza insanabile di Anne Elliot di Persuasione, ci rivela un’inaspettata terza
via rispetto alle due sorelle di Ragione e Sentimento: Anastasia Finizio raggiunge
un nuovo stato di consapevolezza, vede un mondo nuovo e si vede tutto sommato
meno irregolare e forse non più in ritardo con la vita.
Paolo Coletta
STAGIONE 2012-2013
15 – 20 gennaio 2013 Un paio di occhiali, regia Luca De Fusco
29 gennaio – 3 febbraio 2013 Interno familiare, regia Paolo Coletta
11 – 17 febbraio 2013 Oro a Forcella, regia Alessandra Cutolo
25 febbraio – 3 marzo 2013 La città involontaria, regia Antonella Monetti
11 – 17 marzo 2013 Il silenzio della ragione, regia Linda Dalisi