Caricamento Eventi

L’INCARICO

di Raymond Carver, adattamento e regia Luca Bargagna

TEATRO SAN FERDINANDO 13 Febbraio 2025   23 Febbraio 2025
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 19.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 18.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 17.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 19.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 21.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 19.00 e
Teatro San Ferdinando, 1 Gennaio ore 18.00 e
13/02/2025 ore 21.00
14/02/2025 ore 21.00
15/02/2025 ore 19.00
16/02/2025 ore 18.00
18/02/2025 ore 21.00
19/02/2025 ore 17.00
20/02/2025 ore 19.00
21/02/2025 ore 21.00
22/02/2025 ore 19.00
23/02/2025 ore 18.00

L’INCARICO
di Raymond Carver
adattamento e regia Luca Bargagna
con Silvia Ajelli, Arturo Muselli
scene e luci Angelo Linzalata

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Dopo aver letto la biografia di Anton Cechov, Carver scrive L’incarico, racconto sugli ultimi giorni di vita dello scrittore, compiendo un’operazione straordinaria in cui si mescolano elementi biografici e invenzione narrativa. “Mentre scrivevo, mi sono reso conto che stavo lavorando a un racconto molto diverso da qualsiasi cosa avessi mai fatto”. Ma che racconto è questo? Il suo fascino non risiede, esclusivamente, nell’omaggio al grande scrittore. Nella narrazione di quegli ultimi istanti, inaspettatamente, Carver lascia alla sua immaginazione la libertà di infondere vita in azioni che nella biografia sono appena accennate.
Ed è proprio il confine fra biografia e invenzione che guida l’idea di una messa in scena di questo racconto. L’omaggio di Carver nei confronti di Cechov, grande scrittore, ma anche grande scrittore di teatro, sembra impregnarsi di questa teatralità, rendendo possibile immaginare questo racconto in teatro.
Nelle prime ore del mattino del 2 luglio 1904, il medico che assiste Cechov negli ultimi giorni della sua vita, capisce che non c’è più nulla da fare; chiama la reception dell’albergo dove tutto si sta consumando, e ordina una bottiglia del migliore champagne. Un’iniziativa personale del medico, un piccolo comportamento umano, come lo chiamerà Carver, che lo colpisce come un’azione straordinaria. “È un sacco di tempo che non bevo più champagne”, così Cechov si porta il bicchiere alle labbra e beve. C’era stato il tempo per l’ultimo brindisi.
Ma a un tratto Cechov, la moglie Olga, e il medico, sembrano quasi sparire nell’ombra, affiora piuttosto l’immagine del giovane cameriere stropicciato che, ignaro di tutto, serve in camera lo champagne. E poi tutto svanisce: le parole e le emozioni, placidamente si nascondono nel silenzio della notte. Ma Carver, con grande maestria, ci spinge a guardare solo un oggetto, fuori posto, unica testimonianza di ciò che è successo prima, conseguenza involontaria di un raro momento di ispirazione: il tappo della bottiglia, rimasto per terra, nella stanza dove aveva smesso di respirare Anton Cechov.
La messa in scena gioca sullo scarto tra biografia e finzione; un tappo che esplode e che rimane in primo piano acquisisce la forza di una battuta, un colpo di pistola nella notte che squarcia un silenzio di bellezza, di tristezza, di amore. Carver illumina la morte del grande scrittore con grazia, attraverso lo sguardo spaesato del ragazzo. Là dove finisce la vita dello scrittore, nasce il personaggio del cameriere, protagonista inconsapevole di una storia apparentemente più grande di lui.

Luca Bargagna

SAN FERDINANDO fisso | MERCADANTE a scelta