LA PURGA
Con Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Rosario Giglio, Luciano Saltarelli, Giuseppina Cervizzi assistente alla regia Salvatore Caruso scene Dario Gessati ostumi Gianluca Falaschi luci Badar Farok musiche Francesco De Melis produzione Teatro Stabile delle Marche
Dopo il grande successo ottenuto con Il vantone di Plauto nella traduzione di Pier Paolo Pasolini, proposto al Mercadante la passata stagione, Arturo Cirillo dirige e interpreta La purga di Georges Feydeau. Nelle sue note di regia spiega le ragioni della sua scelta: “George Feydeau appartiene a quegli autori di cui si pensa di conoscere tutto, autori che non potranno più sorprenderci. Ho l’impressione invece che il nostro abbia varie cose dentro al suo cilindro, e nella sua testa, e di conseguenza nel suo teatro. Intanto parlerei di una certa “pericolosità” presente nei suoi testi, dove mi sembra che sì è sempre al limite del non senso e della tragedia, dell’esplosione, del meccanismo esasperato e portato al parossismo. Mi sembra che la sua scrittura anticipi quel teatro dell’assurdo, come schematicamente è stato definito, dove l’impasse, il concetto che non riesce ad esprimersi, l’azione che non riesce a compiersi, l’incidente, diventano elemento sostanziale del farsi teatrale. […] La purga inizia con una lunga scena il cui centro sfugge continuamente, dove la conversazione devia ossessivamente, se di conversazione si può parlare e non invece di una sequela d’invettive intercalate da lamenti, sospiri e rimpianti; perché, inaspettatamente, i personaggi di questa commedia sono molto emotivi. Tutti tranne quella sorta di criminale in nuce che è il bambino Totò, chiamato anche Bebè….”
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