Scritto da Molière nel 1662, La scuola delle mogli è un classico del teatro di tutti i tempi. Sottesa da una travolgente vis comica la commedia ha conquistato il pubblico di epoche e generazioni diverse, attratto dalla “scandalosa” forza del suo assunto narrativo e dalla seducente definizione dei personaggi coinvolti.
Il non più giovane Arnolfo ostenta la propria sfiducia nelle donne e nell’istituzione matrimoniale, la cui combinazione determina, secondo il nostro, l’inarrestabile proliferazione nella società di una moltitudine di esseri infelici. Arnolfo confida al coetaneo Crisaldo che tredici anni prima, approfittando della miseria di una madre aveva acquistato la tutela della figlia di quattro anni, per farla crescere lontano dalle insidie della società e dall’opera corruttrice di ogni forma di istruzione. Meglio una moglie ingenua e sciocca che una consorte bella e intelligente, sostiene Arnolfo convinto. Ma lo sviluppo della vicenda gli dimostrerà l’impossibilità di “distogliere” i desideri e di “eludere” la forza delle passioni. All’ingenua Agnese basterà infatti incontrare lo sguardo del giovaneOrazio per cadere nel vortice dei sensi, pronta a voler conoscere e imparare le cose della vita, e a nulla serviranno gli impedimenti messi in atto dall’ostinato prottettore.
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