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L’ARMONIA PERDUTA – L’AMOROSA INCHIESTA

regia Luca De Fusco

RIDOTTO DEL MERCADANTE 14 Gennaio 2014   19 Gennaio 2014
ore 21.00
ore 21.00
ore 18.00
ore 21.00
ore 21.00
ore 18.00

L’amorosa inchiesta

regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea
scene Luigi Ferrigno
luci Gigi Saccomandi
costumi Zaira de Vincentiis
musiche Paolo Coletta

regista assistente Alessandra Felli direttore di scena Teresa Cibelli
datore luci Fulvio Mascolo fonico Diego Iacuz macchinista Domenico Pepe
assistente scenografo Armando Alovisi assistente ai costumi Elena Soria
sartoria Lorenzo Zambrano materiale fonico elettrico Emmedue

produzione Teatro Stabile di Napoli

Note di regia

La donna, le donne di La Capria sono un aspetto veramente speciale della sua produzione letteraria. Da una parte c’è Elène, la donna a cui La Capria dedica la prima lettera della sua “amorosa inchiesta ” e che sembra la personificazione di una creatura angelicata, una specie di Beatrice che passa per Positano. Dall’altra ci sono le prostitute a cui il protagonista riserva una sua particolare preferenza feticistica.
Ho immaginato allora uno spazio dell’immaginario, una campana di vetro, dentro cui racchiudere Elène mentre legge la lettera che La Capria le ha scritto.
Una Elène quindi angelicata fino all’astrazione ma insieme anche sottilmente in vendita come lo è sempre una donna racchiusa in una vetrina. La Elène che inizia a leggere è una vecchissima signora ma mentre scorre le pagine del suo primo amore torna fatalmente indietro nel tempo fino a tornare ad essere una adolescente degli anni’50.
Ovviamente, trattandosi di un maestro della leggerezza, il gioco viene condotto con levità e humor e la “donna nella bottiglia” spero diventi una nuova bella immagine del sorridente, amaro, ironico immaginario lacapriano.

Note sul progetto

Per continuare a valorizzare la funzione “sperimentale” di spazio riservato alla varietà delle proposte e alla ricerca “in vitro” di nuove forme sceniche del Ridotto, lo Stabile propone un secondo progetto in continuità con quello dedicato alla Ortese, imperniandolo sulle opere di un altro scrittore che tanta parte della sua produzione ha dedicato a Napoli, Raffaele La Capria.