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LETTERE INTIME

di Diego Nuzzo, regia Paolo Cresta

RIDOTTO DEL MERCADANTE 21 Aprile 2022   1 Maggio 2022
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e
Ridotto del Mercadante, 5 Gennaio ore 21.00 e
21/04/2022 ore 21.00
22/04/2022 ore 17.00
23/04/2022 ore 17.00
24/04/2022 ore 21.00
26/04/2022 ore 17.00
27/04/2022 ore 21.00
28/04/2022 ore 21.00
29/04/2022 ore 17.00
30/04/2022 ore 17.00
01/05/2022 ore 21.00

LETTERE INTIME
di Diego Nuzzo
diretto e interpretato da Paolo Cresta
video Alessandro Papa
suono Italo Buonsenso
luci Carmine Pierri
aiuto regia Lucia Rocco
direttore di scena Flavia Francioso
datore luci Alessandro Messina
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Durata: 1 ora (atto unico)

 

 

Grande è stata la mia gioia e il senso di responsabilità quando Diego Nuzzo, scrittore raffinato e animo nobile, mi ha fatto leggere Lettere intime, proponendomi di portarlo in scena. Il suo dolce e splendido racconto parla di tante cose che mi stanno a cuore: la solitudine, non subita ma scelta, preziosa, cercata, goduta; il tempo, da vivere  densamente, senza la frenesia della continua corsa del quotidiano, in cui stare intimamente con se stessi, dando modo ai pensieri e alle emozioni di decantare; la musica, con la sua

Grande è stata la mia gioia e il senso di responsabilità quando Diego Nuzzo, scrittore raffinato e animo nobile, mi ha fatto leggere Lettere intime, proponendomi di portarlo in scena. Il suo dolce e splendido racconto parla di tante cose che mi stanno a cuore: la solitudine, non subita ma scelta, preziosa, cercata, goduta; il tempo, da vivere  densamente, senza la frenesia della continua corsa del quotidiano, in cui stare intimamente con se stessi, dando modo ai pensieri e alle emozioni di decantare; la musica, con la sua capacità di raccontare storie sempre diverse, sempre nuove, a seconda dell’ascoltatore e del momento; la delicatezza, dei sentimenti, delle azioni, delle parole; l’amore, motore pulsante della vita, vissuto, desiderato, atteso, finito, necessario. Tutto questo attraverso le parole di un uomo di cui non conosciamo e non conosceremo mai il nome, avvolto dalle immagini di Alessandro Papa e immerso nei suoni di Italo Buonsenso.

Paolo Cresta