Contraddistinto da un ritmo musicale incalzante, Napsound è un recital strutturato in tre atti, ciascuno dei quali corrisponde alle tre fasi dell’esistenza: l’infanzia, la giovinezza e la maturità.
Con un eclettismo e un’energia contagiosa, Anna Ammirati attraversa questo percorso con una serie di mutazioni che trasformano la scena trascinando il pubblico in un partecipato crescendo di suggestioni.
Nel primo atto è rappresentato il mondo della fanciullezza, la fase della vita in cui ognuno di noi è protetto dall’illusione dell’esistenza. Nel secondo atto Anna Ammirati abbandona le vesti della bambina e l’ingenuità lascia spazio all’inquietudine, prende forma la ragazza insofferente che si aggrappa a false ideologie restando vittima di quei surrogati emozionali tipici del nostro tempo.
Nel terzo atto quella ragazza che nel frattempo è diventata adulta invoca la folla a reagire e a rialzarsi con le proprie braccia utilizzando come una vocalist un megafono immaginario.
Lo spettacolo si chiude con un’evocazione del Vesuvio e alle sue crepe, suoni che trascinano il pubblico al cospetto della montagna simbolo,
stanca di rimanere in silenzio e alla fine parte attiva di quello che si trasforma in una celebrazione, un inno alla vita.