PRIMO AMORE
di Samuel Beckett
diretto e interpretato da Paolo Graziosi
una produzione Teatro Stabile di Firenze
Buio. Luce. Nel centro del minuscolo palcoscenico c’è una sedia. E c’è una specie di allampanato barbone vestito di nero con una bombetta e scarpe da tennis, ombrello giallo e bottiglia al fianco, il volto ridotto a una smorfia irridente, lo sguardo perduto nel vuoto, il corpo piegato da un oblomovismo senza scampo. Inquietante. Assomiglia vagamente a Beckett, ma ha qualcosa dell’attivismo senza senso di Charlot e della maschera tragica di Buster Keaton. Per fortuna si mette a parlare, ma per dirci cosa? Tutto e niente, una storia di disadattamento estremo sul gelo dei sentimenti, sullo stupore dei corpi, sulla odiosa nevrosi della solitudine. Le parole sono quelle di Primo Amore, un racconto scritto da Beckett nel 1945.