PROMETEO
da Eschilo
adattamento, scene e regia Massimo Luconi
con Luca Lazzareschi, Alessandra D’Elia, Monica Demuru, Gigi Savoia, Tonino Taiuti
fisarmonicista Vittorio Cataldi
installazione Moussa Traore
costumi Aurora Damanti
musiche Mirio Cosottini
consulenza storico letteraria Davide Susanetti
assistente alla regia Angela Carrano
assistente alle scene e attrezzista Marco Di Napoli
assistente ai costumi Alessandra Gaudioso
direttore di scena Silvio Ruocco
capomacchinista Fabio Barra
macchinista Nicola Grimaudo
capoelettricista Fulvio Mascolo
fonico Salvatore Addeo
sarta Daniela Guida
l’adattamento del testo si basa sulla traduzione di Davide Susanetti pubblicata da Feltrinelli
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania de Festival – Napoli Teatro Festival Italia
Luca Lazzareschi interpreta uno dei più affascinanti e misteriosi personaggi della mitologia greca, Prometeo, un ribelle incapace di accettare l’ordine imposto da Zeus e dai nuovi dei, che pretendono di piegare ogni cosa alla loro volontà.
“Senza farne attualizzazioni poco interessanti o cercarne una ricostruzione filologica”, spiega Massimo Luconi in una sua nota, “la vicenda di Prometeo può toccare corde molto sensibili per il pubblico di oggi e, pur con un inevitabile valore didascalico, la sua dolorosa e nobile immagine di ribelle, di uomo in rivolta, è carica di pathos senza tempo, di rimandi a momenti drammatici della nostra storia.
Occuparsi di Prometeo vuol dire compiere un viaggio alla ricerca del mito che ci appartiene come popoli del mediterraneo, che è dentro di noi e che portiamo addosso sedimentato da secoli di storia anche tragica. Gli attori diventano testimoni che raccontano con un doppio livello di narrazione (teatrale e emotivo) un dramma che appartiene ai canoni del teatro antico e moderno, e nello stesso tempo sono profondamente implicati nei personaggi che interpretano, guardando a questa opera straordinaria dell’antichità con l’attualità dello sguardo critico di uomini moderni e assumendone l’energia e il fascino primordiale”.