ROMEO&JULIET, OR THE MERCIFUL LAND
testo e regia Luc Perceval
traduzione Marina Koreneva
con Dmitry Vorobiov, Irute Vengalite, Varvara Pavlova, Polina Dudkina, Rustam Nasyrov, Maria Schulga, Irina Patrakova, Alexander Ronis
e con il Coro dei Myosotis
scene Katrin Brack
musiche Mathis Nitschke
costumi e luci Ilse Vandenbussche
produzione Bolshoi Drama Teatro – G. Tovstonogov di San Pietroburgo
spettacolo in russo con sopratitoli in italiano a cura di Prescott Studio
Durata: 1 ora e 30 (spettacolo senza intervallo)
Come sfuggire alla prigionia d’una vita odiosa, quando hai più di settant’anni? Désiré Cordier, ex bibliotecario, padre di due figli adulti che non hanno più bisogno di lui, trova una via d’uscita originale: essendo sano di mente e avendo una memoria lucida, simula abilmente una demenza senile che costringe la famiglia a mandarlo in una casa di riposo lasciandolo finalmente “in pace”. Qui, nel regno delle ombre, tra persone strane che hanno perso il contatto con la realtà, Désiré Cordier trova la libertà, la libertà di vivere secondo la sua discrezione, nella sua realtà, che riempie con le parole di Shakespeare, il suo poeta preferito, facendo scorrere continuamente nella sua testa le scene di Romeo e Giulietta. Il dramma shakespeariano acquista un senso nuovo per Désiré, quando scopre che nella stessa casa di riposo vive i suoi ultimi giorni Rosa Rosendals, la sua Juliette, che aveva incontrato quando entrambi avevano diciassette anni e che, dopo un fugace incontro sul balcone, aveva cacciato dal suo futuro per timidezza. Ora sono di nuovo insieme e può dirle, sulla soglia della morte, tutto ciò che non le aveva detto allora. In pieno accordo con Shakespeare, dunque, amore e morte si incontrano.
Una storia eterna, rivolta in primo luogo ai giovani. Una storia che ci dice che l’amore, a volte, è una strada lunga come una vita intera. Non bisogna temere la vita, non serve cercare in essa altri sensi oltre all’amore. Una persona ritrovata attraverso l’amore, a qualsiasi età, dona la libertà. E né la vecchiaia, né le malattie, né gli errori del passato possono costituire un ostacolo per il trionfo della liberazione dell’anima.