01/02/2025
ore 19:00

LA SAGRA DELLA PRIMAVERA
Il rituale del ritorno

coreografia Roberta Ferrara
drammaturgia e assistente alla coreografia Pompea Santoro
re-staging Alice Badino
ballet master e assistente sala prove Silvia Sisto
danzatori Claudia Vergari, Fernanda Urgese, Serena Angelini, Alberto Chianello, Giulia Bertoni, Lea My, Antonello Amati, Rocco Vitulli, Daniela Santoro, Alberto Tafuni

musica Igor Stravinsky // Le Sacre du Printemps (1913), Benedetto Boccuzzi // Augmentazioni elettroniche per La Sagra della Primavera di Stravinsky (2023)

disegno luci Roberto Colabufo, Francesco Ricco
effetti visivi Stefano Sasso
costumi Franco Colamorea

co-produzione Artgarage e Porta d’Oriente/Resextensa
con il supporto di Ministero della Cultura, Teatro Pubblico Pugliese e Comune di Bari

Fondata nel 2011, la compagnia Equilibrio Dinamico dal 2021 è riconosciuta dal Ministero della cultura italiana come impresa di produzione della danza Under35, configurandosi come un unicum nel panorama della danza italiana. Roberta Ferrara, fondatrice e direttrice artistica della compagnia, ha costruito un repertorio contemporaneo dal respiro internazionale chiamando diversi coreografi a creare nuovi lavori. Equilibrio Dinamico è invitata in stagioni e festival in Europa, America e Asia e vanta collaborazioni con diversi Istituti Italiani di cultura tra cui quelli di New York, Atene, San Paolo, San Francisco, Ankara.

Un classico intramontabile della danza in uno spettacolo che unisce tradizione e sperimentazione. A partire dal genio di Igor Stravinskij, la coreografa Roberta Ferrara dà vita ad una reinterpretazione della celebre opera dove i quadri non rappresentano più il sacrificio della vergine alla divinità ma una comunità utopica che abbraccia il principio di uguaglianza e convivenza armoniosa, pronta a sacrificarsi per un bene comune, un’adorazione collettiva in nome di ideali, una morte che prepara ad una rinascita sconosciuta. Affascinata da sempre dalle forme rituali, la coreografa Roberta Ferrara intravede nelle ritualità il valore del gesto, del tempo, della cura intesa come condivisione, della collettività che si raduna. II compositore Benedetto Boccuzzi attraversa la partitura stravinskiana con l’elettronica, trasponendola in un nuovo spazio aumentato e multidimensionale. Una creazione dove si raccolgono energie primordiali, viscerali e sublimazioni pagane attraverso una scrittura coreografica corale ridisegnata sui corpi dei dieci danzatori. Un manifesto, dove ancora è possibile credere al miracolo che qualcosa di meraviglioso possa fiorire.

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