Salomè
regia di Luca De Fusco
Teatro Grande, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Grande, 1 Gennaio ore 21.00 e |
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«Poche volte si verifica un caso di un titolo tanto noto quanto poco rappresentato. Salomé è un grande archetipo, un simbolo eterno di amore e morte ma la sua versione lirica è comunemente rappresentata mentre il capolavoro di Wilde sembra destinato più alla lettura che alla rappresentazione. In effetti i registri che Wilde usano oscillano tra il drammatico, l’ironico, l’erotico in una miscela che è effettivamente molto ambigua e di difficile rappresentazione proprio per i suoi meriti, ovvero per la sua originalità che la fa solo in apparenza
«Poche volte si verifica un caso di un titolo tanto noto quanto poco rappresentato. Salomé è un grande archetipo, un simbolo eterno di amore e morte ma la sua versione lirica è comunemente rappresentata mentre il capolavoro di Wilde sembra destinato più alla lettura che alla rappresentazione. In effetti i registri che Wilde usano oscillano tra il drammatico, l’ironico, l’erotico in una miscela che è effettivamente molto ambigua e di difficile rappresentazione proprio per i suoi meriti, ovvero per la sua originalità che la fa solo in apparenza somigliare ad una tragedia greca mentre in realtà ci troviamo di fronte ad una sorta di poemetto teatrale.
Perché allora affrontare una sfida così difficile? Innanzitutto per il gusto delle sfide. Uno dei modi di innovare il repertorio teatrale è anche quello di rimettere in circolazione testi che ne sono usciti per pigrizia mentale, per abitudine, per poco coraggio, di registi e Teatri.
Salomé è inoltre perfetta per il Teatro Grande di Pompei, essendo ambientata in epoca romana e non greca, come la maggior parte dei testi che rappresenteremo nel triennio che ci aspetta.
È poi nota la mia passione sulle contaminazioni tra teatro, danza, musica, cinema.
Salomé, con la sua luna piena incombente e allucinata, con la sua danza dei sette veli, sembra quindi un testo ideale per questo teatro “spurio” che prediligo da molto tempo.
Ma affrontiamo la sfida anche perché ci basiamo su un trio di attori di eccezione come Eros Pagni, Gaia Aprea e Anita Bartolucci, che incarneranno rispettivamente i ruoli di Erode, Salomé e Erodiade.
Questo progetto apre un ciclo di collaborazioni tra i teatri Stabili di Napoli e di Genova che vede coinvolti Marco Sciaccaluga e il sottoscritto come registi».
Luca De Fusco