Le stupende sale della reggia – museo a Capodimonte;
i magnifici dipinti che vi offre, se la percorrete;
l’occasione unica di avere, a Napoli, l’ultimo percorso, artistico ed umano, dell’immenso, sconvolgente Caravaggio, sono stati stimoli, per me, troppo impellenti per non spingermi a buttar giù qualche parola, dei pensieri, delle immagini al riguardo, e far venir fuori , così, una sorta di piccolo oratorio laico, a due/tre voci, che celebrasse, icasticamente, da teatrante, l’intensa emozione che ne ho ricevuto, e che ho chiamato, subito, per istinto, “ SANGUE E BELLEZZA “.
La cui ‘mise en espace’ è, al contempo, la morente/estrema parola del pittore ‘ maledetto ‘ , sorpreso ferito e in agonia, mentre è in fuga dalla rissosa – babelica Napoli dell’epoca, sulla spiaggia di Porto Ercole, e lo sguardo pietoso, il poetico commento, la perturbata ammirazione, per lui e la sua deflagrante/innovativa arte, che noi contemporanei – veramente nani sulle spalle di simile gigante! – siamo portati umilmente a fare.
Enzo Moscato