14/05/2020
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ore 19:00
24/05/2020
ore 18:00

SELENE – PERSONAGGI IN CERCA DI LIBERTÀ
un progetto di Putéca Celidònia 
drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Clara Bocchino, Marialuisa Diletta Bosso, Teresa Raiano, Dario Rea, Umberto Salvato
musiche Floriano Bocchino
costumi Giuseppe Avallone
luci Angelo Grieco
scene a cura degli Allievi Accademia Belle Arti di Napoli/Cattedra di Scenografia prof. Luigi Ferrigno
assistente alla regia Raimonda Maraviglia
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
in collaborazione con Mutamenti/Teatro Civico 14

“Dove vivono i personaggi prima di andare in scena? Dove vanno quando il sipario si chiude? E se vivessero tutti in un limbo in attesa di essere evocati?”.

Queste le domande che si è posto Emanuele D’Errico – giovanissimo talento emerso dal primo triennio della Scuola del Teatro Stabile di Napoli – nello scrivere Selene.
“Siamo in una frenetica ferrovia dove al posto dei binari ci sono gli ingressi in scena di ogni personaggio nella propria storia. Una voce, come quella che annuncia i treni in partenza nelle stazioni, coordina l’andare in scena dei personaggi. C’è chi come Macbeth è esausto di essere evocato in continuazione oppure chi come Selene arde dal desiderio di “riviversi”. Ognuno a suo modo porta dentro di sé un disagio, una sofferenza a volte esplicitata, altre volte nascosta. E se alla fine i personaggi decidessero di scambiarsi i ruoli anche solo per una volta?  Cosa succederebbe se Pulcinella interpretasse Macbeth e viceversa? Cambiare la propria natura li renderebbe realmente liberi? E Selene? Che mistero si nasconde dietro la sua figura?”
Selene – personaggi in cerca di libertà indaga e riflette sul senso di libertà. Attraverso la costrizione di questi personaggi, intrappolati nel proprio destino, obbligati a vivere sempre la stessa storia. Il testo propone allo spettatore una riflessione: siamo profondamente consapevoli della nostra libertà? Siamo sicuri di non essere talvolta noi stessi la nostra stessa gabbia? È vero che a volte basterebbe anche solo chiudere gli occhi, appellarsi alla fantasia, per vivere realmente oltre ogni confine? Per superare i propri limiti e scoprirsi altro da sé? Da queste riflessioni scaturisce il conflitto interno al testo. Un continuo dialogo tra una profonda sincerità e un buffo grottesco. Il modo in cui ognuno di loro si prende in giro, recita, a volte si difende, fa a cazzotti con la loro umanità. Dunque: quello che stiamo osservando sono personaggi o persone? E noi che osserviamo? Persone o personaggi?”.