SIGNORINA ELSE
da Arthur Schnitzler
traduzione Enrico Groppali
adattamento e regia Alberto Oliva
con Federica Sandrini
luci Cesare Accetta
scene Marco Di Napoli
costumi Giuseppe Avallone
musiche Gabriele Cosmi
direttore di scena Melissa De Vincenzo
elettricista Carmine Pierri
fonico Italo Buonsenso
capo macchinista Enzo Palmieri
macchinista Alessio Cusitore
produzione Teatro Stabile di Napoli
Scritto nel 1924, molti anni prima di Giorni felici di Samuel Beckett e di Hamletmachine di Heiner Müller, Signorina Else condivide con questi testi la coscienza di una civiltà giunta al collasso per saturazione, la società europea, che affonda le sue radici nel mito di Prometeo, il titano – ladro del fuoco agli dei per donarlo agli uomini – costretto alla pena eterna della crocifissione solitaria su una rupe abbandonata, con il tormento di un’aquila che gli divora il fegato senza tregua.
Dramma della solitudine e dell’indecisione, il testo di Schnitzler, con la sua grande forza è di straordinaria attualità. La giovane protagonista incarna tutte le incertezze di una società in crisi, quella mitteleuropea tra le due guerre mondiali, non distante dalla nostra, anch’essa viziata da un recente, fantasmagorico boom economico che ha consentito a tutti di rivedere al rialzo le proprie aspettative e che adesso chiede un conto salato mentre sprofonda ogni anno di più, divorato dall’aquila della speculazione finanziaria e della crisi dei valori.
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