STORIE NATURALI E STRAFOTTENTI – LA NOTTE BLU DEL TRAM
dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi
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C’era una volta un ragazzino di tredici anni.
Calpesta foglie secche per scaramanzia, cammina per strade isolate per godere del senso di pericolo, chiude gli occhi per non guardare il suo corpo che cresce. Un ragazzino con i calzoni troppo corti che cammina alla scoperta della sua sessualità, dei suoi giochi che diventano la sua vita, diventano i suoi sogni/incubi, diventano le sue preghiere e le sue bestemmie a se stesso.
C’era una volta un uomo dalla voce rassicurante.
Un uomo che appare grande, enorme, agli occhi del ragazzino. Un uomo che passeggia in su e in giù fingendo di ammazzare il tempo, che sa urtare sbadatamente tra le sue gambe, che sa fermarsi e fissare, che sa come sorridere, sa come accarezzare, sa come entrare nei sogni/incubi di un ragazzino.
Una fiaba senza morale. Che non tiene conto del senso comune di moralità, e che soprattutto non vuole insegnarla a nessuno. Un racconto che diventa una storia, che diventa spazio in cui agire, che diventa corpo vivo.
Pino Carbone