TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
Teatri Uniti / Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Toni Servillo
con Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano, Eva Cambiale, Salvatore Cantalupo, Toni Servillo, Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica, Marco D’Amore, Mariella Lo Sardo
scene Carlo Sala
costumi Ortensia De Francesco
disegno luci Pasquale Mari realizzato da Lucio Sabatino
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
Dopo il successo dell’eduardiano Sabato, domenica e lunedì, Toni Servillo affronta i tre testi sul tema della villeggiatura di Carlo Goldoni. “Tanto Goldoni quanto Eduardo” spiega il regista “raggiungono in momenti storici diversi le vette più alte della lingua teatrale italiana, edificando miracoli di architetture verbali che sembrano prese di peso dalla vita e trasportate direttamente in palcoscenico. Al centro dell’esperienza di entrambi c’è l’indagine spietata dell’uomo medio italiano, le cui manchevolezze e miserie costituiscono il tessuto di una classe da sempre latitante nel nostro paese, la borghesia. Ne La trilogia della villeggiatura la cosa è palese: i borghesi da un lato scimmiottano la nobiltà, dall’altro non comprendono il monito che sale dalle classi più povere. Questa commedia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient’altro che il contenitore di tutto l’orrore, le noie e le isterie della vita stessa. Ma racconta anche qualcosa di più terribilmente contemporaneo: il desiderio di esserci piuttosto che di essere. L’ostinazione a comparire in un luogo senza domandarsi perché, rinunciando perciò stesso a tutte le ragioni dell’essere. Il risultato finale è una malinconia infinita, perché ciascuno si ritrova davanti a una parete grigia e dietro quella parete grigia c’è un inesorabile temporale. C’è il tramonto di una campagna ormai autunnale. Se si osserva LaTrilogia della villeggiatura dal punto di vista della scansione temporale si nota lo stesso movimento emotivo fra le albe e i tramonti che scandiva Sabato, domenica e lunedì di Eduardo. Anche le smanie, le avventure e i ritorni dalle villeggiature, con il loro migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismi e infelicità, trovano nel succedersi di albe e tramonti la loro cerniera ideale. Si comincia con le Smanie, ovvero la massima espressione del tempo ansiogeno; si prosegue con il tempo rilassato delle Avventure, quello ritmato dalle partite a carte e dal cioccolato per finire da ultimo con i silenzi e le inesprimibili malinconie del Ritorno”.