IL VENTRE DI NAPOLI – seconda parte
di Matilde Serao
regia Alberto Massarese
con Chiara Baffi
fotografia riprese video Emilio Costa
scene Rosita Vallefuoco
costumi Luciana Donadio e Angela Frongillo
in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli
Cattedra di Scenografia – Prof. Luigi Ferrigno e Cattedra di Costume per lo spettacolo – Prof.ssa Zaira de Vincentiis
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
“Cosa permane, nell’oggi, delle laceranti contraddizioni denunciate da Matilde Serao nella seconda parte de Il ventre di Napoli? L’allestimento si muove su un doppio piano narrativo: il primo basato sulla presenza fisica di un corpo d’attore narrante e il secondo dato da una sequenza di immagini che “rileggono” il testo, rivisitando, oggi, i luoghi descritti dall’autrice. Si viene a determinare allora in scena una cornice in cui lo spettatore è chiamato a valutare egli stesso, oggettivamente, il persistere o meno delle contraddizioni denunciate nell’opera. Ciò che ne deriva è un’immagine non reale, in quanto creata dall’artista, ma riprodotta, nel modo più oggettivo possibile, attraverso una grammatica visiva semplice e pittorica. Si vuole così stimolare l’occhio dello spettatore a navigare e a cercare liberamente le differenze e le persistenze urbane dei luoghi descritti dalla Serao. Una troupe ripercorre le principali vie e luoghi del testo, accostando la voce del passato alle immagini del presente. I vizi, gli orrori, le speranze vanno in scena attraverso un gioco di personificazioni allegoriche, una sorta di guida morale nell’inferno urbano: la voce del testo si contamina con sonorità contemporanee rivelando così la potente attualità che questo conserva. Questa è la chiave per “leggere” a teatro il ventre della città.”
Alberto Massarese