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PRIMA DEL SILENZIO

con Leo Gullotta, Eugenio Franceschini
con le apparizioni di Sergio Mascherpa, Andrea Giuliano
e con l’apparizione speciale di Paola Gassman
video Luca Scarzella
musiche Germano Mazzocchetti
disegno luci Umile Vainieri
risoluzione scenica Luca Filaci
disegno audio Franco Patimo
regista assistente Mimmo Verdesca
produzione Teatro Eliseo
in collaborazione con Fuxia contesti d’immagine

In occasione delle rappresentazioni di
Prima del silenzio di Giuseppe Patroni Griffi
giovedì 21 novembre alle 21.00 al Teatro Mercadante
serata dedicata allo scrittore e drammaturgo napoletano
Giuseppe Patroni Griffi
in occasione della pubblicazione del libro di Mariano d’Amora

Gli amici dei miei amici sono miei amici.
La letteratura e il teatro di Giuseppe Patroni Griffi
Roma, Bulzoni, 2013

Con l’autore interverranno: Luca De Fusco, Fausto Nicolini
Lettura brani: Antonio Casagrande, Gino Curcione, Claudio Di Palma, Cristina Donadio, Leo Gullotta

Commento musicale di Paolo Coletta

Di Giuseppe Patroni Griffi, uno degli artisti più poliedrici del panorama italiano del secondo Novecento (narratore, drammaturgo, autore radiofonico, regista cinematografico e teatrale), Fabio Grossi mette in scena Prima del silenzio. “Scritto negli anni ’70 – afferma il regista in una sua nota – il testo risulta ancor vivo per tematiche e concetto. La storia racconta le scelte, pur’anche rivoluzionare per la casta che lo ha inglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo, del quale non ci viene fornito il nome. Probabilmente questo poco importa alla risoluzione della vicenda, a mio discernimento l’autore, ad arte e tramite l’espediente, ha voluto rendere universale la faccenda”.
In scena un giovane che non ha varcato la soglia dei vent’anni e un uomo che ha superato la soglia dei cinquanta. Non hanno niente in comune, ma vivono insieme. Fisicamente sono come devono essere per giustizia naturale, un adolescente e un uomo maturo. Eppure qualcosa li unisce: il fatto di sentirsi due individui, due fuorilegge della società.
Per l’uomo, le parole sono espressioni, comunicazione, creatività, possibilità infinita di rimuovere l’oblio dai ricordi, fare vivere il passato o meglio vivificarlo in un eterno presente. In definitiva, le parole rappresentano la sua capacità di lottare e sopravvivere.
Per il ragazzo ce ne sono poche e servono a constatare solo la realtà. Questa impotenza a usare le parole e il rifiuto a voler creare un linguaggio comune sono la ragione del dibattito drammatico.

Spettacolo in abbonamento

Durata: 1 ora e 30 minuti, senza intervallo

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