con Leo Gullotta, Eugenio Franceschini
Spettacolo in abbonamento
Durata: 1 ora e 30 minuti, senza intervallo
Di Giuseppe Patroni Griffi, uno degli artisti più poliedrici del panorama italiano del secondo Novecento (narratore, drammaturgo, autore radiofonico, regista cinematografico e teatrale), Fabio Grossi mette in scena Prima del silenzio. “Scritto negli anni ’70 – afferma il regista in una sua nota – il testo risulta ancor vivo per tematiche e concetto. La storia racconta le scelte, pur’anche rivoluzionare per la casta che lo ha inglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo, del quale non ci viene fornito il nome. Probabilmente questo poco importa alla risoluzione della vicenda, a mio discernimento l’autore, ad arte e tramite l’espediente, ha voluto rendere universale la faccenda”.
In scena un giovane che non ha varcato la soglia dei vent’anni e un uomo che ha superato la soglia dei cinquanta. Non hanno niente in comune, ma vivono insieme. Fisicamente sono come devono essere per giustizia naturale, un adolescente e un uomo maturo. Eppure qualcosa li unisce: il fatto di sentirsi due individui, due fuorilegge della società.
Per l’uomo, le parole sono espressioni, comunicazione, creatività, possibilità infinita di rimuovere l’oblio dai ricordi, fare vivere il passato o meglio vivificarlo in un eterno presente. In definitiva, le parole rappresentano la sua capacità di lottare e sopravvivere.
Per il ragazzo ce ne sono poche e servono a constatare solo la realtà. Questa impotenza a usare le parole e il rifiuto a voler creare un linguaggio comune sono la ragione del dibattito drammatico.