X.04 (ICS)

Racconti crudeli della giovinezza / Napoli
un progetto Motus,
Mercadante Teatro Stabile di Napoli,
Punta Corsara – Fondazione Campania dei Festival,
in collaborazione con Galleria Toledo Teatro Stabile di Innovazione

ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande
con Silvia Calderoni, Sergio Policicchio, Mario Ponce –Enrile, Monica Riccio (del gruppo musicale Nocturna di Scampia)
Partecipano inoltre i Roca Luce (Pasquale Fernandez, Antonio Conte, Giuseppe Capasso, Giuseppe Monetti ) con il brano L’esistenz è nu martirio arrangiato e prodotto da Mario Ponce –Enrile e Giuseppe Capasso.
riprese video Daniela Nicolò, Enrico Casagrande
video compositing Francesco Borghesi
text compositing Daniela Nicolò
audio compositing Enrico Casagrande
sound design Roberto Pozzi
luci Daniela Nicolò
direzione tecnica Valeria Foti
elementi scenografici Giancarlo Bianchini-Arto-Zat, Enrich Turroni-Laboratorio dell’imperfetto
consulenza architettura Fabio Ferrini
foto back-stage Mario Spada,End&Dna

Compaiono in video: i bambini del  campo rom di via Cupa Perillo, Dario Cristiano del gruppo musicale Arancia Meccanica e la crew UNS del centro sociale Placido Rizzotto di Melito, il gruppo writers di Marano Corrado Lamattina, Luigi Davino, Fabiana Vardaro,Davide Giuffrè, i danzatori del centro sociale TCK di San Giovanni, il presidente dell’Associazione U.D.O.(Unione Disoccupati Organizzati) della Sanità, i gruppi musicali Linea periferica e SottoZeroNapoli.

 

Nell’autunno 2008, con il sostegno di Punta Corsara, ci siamo aggirati per due settimane tra i quartieri di Napoli nord da Scampia a Melito, Marano, Piscinola, poi San Giovanni e in centro alla Sanità, elaborando per il Teatro San Ferdinando una nuova versione site-specific dello spettacolo, ambientata nelle periferie “esterne” e “interne” della città, secondo una configurazione più legata alla verticalità che alla separazione: ciò rende il tessuto napoletano unico, rispetto a tutte le città in cui siamo stati.

Ci siamo spostati ininterrottamente incontrando più curiosità e interesse che ostilità e per certo questa permanenza è stata quella che più ci ha coinvolto emotivamente: indelebili restano i testi/dichiarazione delle canzoni rap, in dialetto napoletano, che abbiamo ascoltato, tante voci diverse in cui si dice l’insistenza fra i più giovani nel pensare Napoli non solo come luogo di violenza e criminalità. Abbiamo sempre cercato un contatto diretto, senza mediazioni, con i ragazzi che vivono in questi luoghi, registrando un vissuto di parole e immagini che restituisce invece tentativi di essere, di fare, di reagire artisticamente al “deserto creato dagli adulti”.

Nel totale rispetto di questi ambienti controversi e fin troppo banalizzati dai media, abbiamo composto una nuova versione di Ics che non ha la presunzione di narrare un tessuto urbano così tortuoso e martoriato, ma si pone piuttosto come dono-sguardo verso una città che continuiamo ad amare più di ogni altra in Italia, nonostante tutto.

Motus

 

domenica 19 aprile 2009 ore 20.00 | Teatro Auditorium di Scampia
DE-FRAG PARTY by MOTUS
ingresso libero

Video-installazioni, graffiti e musica live con i gruppi musicali della periferia nord di Napoli
partecipano: Arancia Meccanica, Roca Luce, Linea Periferica, SottoZeroNapoli, Pantera Rosa e i Nocturna.
Videoclip e installazioni a cura di Francesco Borghesi e Aqua Micans group.
Dj: ICS & MPE

Un party finale nell’Auditorium di Scampia, in forma di eclettiche video-installazioni disseminate in vari punti del teatro, così come le riprese video realizzate nelle sale prove dei gruppi che accompagneranno le loro esecuzioni dal vivo.
Un segno/segnale di de-frammentazione del tessuto locale: de-frag è la procedura che si applica all’hard disk del computer quando è troppo frammentato, per unificarlo ed eliminare i vuoti.
È un esperimento con cui vorremmo che questi giovani fossero nella condizione di essere finalmente ascoltati e non pilotati. Dare spazio e voce a chi, sommerso dalla violenza dei consumi e delle abitudini di vita, non ha il coraggio di cercare, guardarsi dentro e scoprire che esserci ì ‘è possibile’ nonostante le cadute.
‘Si continua a cadere ma si impara a nuotare. Il pericolo non è l’onda, sono gli squali.’

Motus