Ospitalità

1 – 16 ottobre 2005 | Teatro Politeama

Teatro di Roma / Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Teatri Uniti

Il lavoro rende liberi
due testi di Vitaliano Trevisan: Scandisk e Defrag
regia
Toni Servillo
con Anna Bonaiuto, Bruna Rossi, Sara Alzetta, Salvatore Cantalupo, Beppe Casales, Matteo Cremon, Denis Fasolo
scene Toni Servillo, Daniele Spisa
costumi Ortensia De Francesco
luci Pasquale Mari
suono Daghi Rondanini

I due testi di Vitaliano Trevisan nascono come atti unici separati, io invece intendo unirli, facendo scaturire l’uno dall’altro, incuriosito proprio da ciò che li oppone: tre ragazzi da una parte, tre donne dall’altra, tre operai che fanno un bilancio preventivo della vita e tre borghesi che sembrano fare altrettanto ma a consuntivo. Vorrei così proseguire una ricerca su testi italiani che vedono in primo piano i rapporti familiari e sullo sfondo momenti di transizione sociale, fasi storiche, luoghi geografici in movimento, dove il linguaggio testimonia il cambiamento e più precisamente ciò che accade dentro, nell’intimo dei personaggi. E’ un percorso cominciato qualche anno fa, trovando in Eduardo con Sabato, Domenica e Lunedì un suo momento importante, e che porta, con un itinerario temporale irregolare, dalla Napoli degli albori del boom economico agli odierni distretti del nord-est e del vicentino in particolare, nella prospettiva di un possibile approdo alla società italiana del Settecento ritratta da Goldoni nella Trilogia della villeggiatura. Non è un caso naturalmente che si tratti con evidenza anche di un viaggio attraverso le nostre due più importanti lingue teatrali. Tutti questi autori vedono in controluce, mettono in guardia, testimoniano in diretta, la parabola del nostro paese e la traducono esprimendola con un linguaggio netto, preciso, vivo e inesorabile. In tempi di barbarie e impoverimento culturale e soprattutto di disumanizzazione credo che il teatro debba attraverso la parola, i testi, le lingue, rimettere al centro il pensiero alimentato da dubbi, conflitti, emozioni, e parlare dritto ai nostri cervelli riscaldandoci il cuore.