LA CHUNGA
di Mario Vargas Llosa
traduzione Ernesto Franco
regia, scene e costumi Pappi Corsicato
regista collaboratore Raffaele Di Florio
con Cristina Donadio, Francesco Di Leva, Irene Petris, Simone Borrelli, Antonio Gargiulo, Daniele Orlando
luci Luigi Biondi
assistente coreografa Micaela Castaldo
assistente ai costumi Giuseppe Avallone
assistente alle scene Sara Palmieri
direttore di scena Antonio Gatto
capomacchinista Alessio Cusitore
datore luci Pasquale Piccolo
fonico Salvatore Addeo
caposarta Roberta Mattera
produzione Teatro Stabile Napoli – Teatro Nazionale
La pièce si svolge nella locanda della Chunga, nel porto di Napoli. I protagonisti sono quattro marinai di passaggio a Napoli, una tappa ricorrente della loro nave da crociera su cui sono imbarcati. La storia è la rievocazione della sera in cui Josefino mise come pegno la sua giovane e bella Mèche per poter continuare a giocare a dadi con i suoi tre amici nonostante avesse perso tutto. La Chunga, padrona della locanda, gli fece credito ma, in cambio, volle Mèche per tutta la notte. Josefino accettò.
Che cosa successe veramente in quella camera da letto al piano di sopra?
Ognuno dei quattro giocatori, ancora una volta nella locanda della Chunga a distanza di anni, dà una versione diversa dei fatti. Mèche dopo quella notte è sparita e non può confermare né smentire cosa sia veramente successo. Resta soltanto, sulla scena, la materializzazione dei racconti dei quattro marinai. Come nel famoso film di Kurosawa, Rashmon, tutti i personaggi daranno una propria versione dei fatti ma involontariamente sveleranno i propri desideri e debolezze, inconsapevolmente ci faranno scoprire il loro animo più segreto e forse mai la verità di cosa veramente successe quella notte tra Mèche e la Chunga.
“Nella locanda della Chunga” dice Vargas Liosa “la verità e la menzogna, il passato e il presente coesistono come nell’animo umano”.