T&P
TOTÒ E PEPPINO
omaggio a Samuel Beckett
testo e regia Antonio Capuano
con Roberto Del Gaudio, Carlo Maria Todini
scene Antonella Di Martino
costumi Francesca Balzano
disegno luci Antonio Capuano
musiche Federico Odling
video Alessandro Papa
aiuto regista Emanuele Donadio
assistenti scenografi Gianluigi Marrazzo e Rita Marino
assistente costumista Luciana Donadio
direttore di scena Enzo Palmieri
datore luci Angelo Grieco
fonico Paolo Vitale
sarta Daniela Guida
foto di scena Ivan Nocera
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Durata: 1 ora e 10 minuti
Antonio Capuano, sceneggiatore e regista di numerosi successi cinematografici, torna al teatro con un suo nuovo testo che, attraverso due figure mitiche dell’immaginario teatrale e cinematografico italiano, Totò e Peppino, vuole rendere omaggio al genio di Samuel Beckett. Una storia che racconta alla sua maniera: “Una volta, Totò e Peppino (e quando parlo di Totò e Peppino, alziamoci tutti quanti in piedi!…), si misero in scena, essi stessi… in una pièce di un autore contemporaneo che, si diceva, facesse un Teatro assurdo… Purtroppo non si è mai saputo, né quando… né dove la realizzarono… L’unica cosa che si sa, è il nome dell’autore di quella pièce. Samuel Beckett. In verità, né Totò, e tantomeno Peppino, lo conoscevano, né avevano letto niente di lui, ma sentivano il suo nome, sempre “sulla bocca di tutti”. Dicevano che le cose che scriveva, erano… come fossero di un teatro “assurdo”… Erano tali e tante le chiacchiere, che Totò, incuriosito, un giorno gli venne lo sfizio di lèggerne così, uno a caso di quei testi così chiacchierati.… e, per caso, capitò che lesse Finale di partita.
Si dice che, arrivato all’ultima pagina, chiuse il libro, guardò nel vuoto davanti a sé e, disse, “Mi si confà”.
Lo misero subito in scena, come dicevo, ma in un teatro sperduto, magari in qualche palude… ma, nessuno lo vide. Nessuno…
Di tempo ne è passato da allora. Assàje.
In tutto questo tempo, io che sono sempre stato, del Principe, un devoto suddito e un fedelissimo servo, ma anche di Peppino, ho cercato, sempre… sempre, spesso disperatamente, le tracce di quel mitico spettacolo… Per un periodo, la notte non riuscivo a dormire. Mi mancava… e, mi manca tuttora… Troppo.
Ma finalmente adesso, mi pare di aver capito che dovrei fare. Vorrei semplicemente, così… provare a inventarmelo io quello spettacolo, adesso che i miei…i nostri eroi… sono scomparsi.
Semplicemente ho voglia di…. provare…. boh?…magari ad immaginarli quei due, non so… “rievocarli”… finalmente “vederli” lì in quel leggendario, antico Teatro, alle prese con la scarna “assurda”, scrittura di quell’impervio, “estraneo” Irlandese. È lo spettacolo che voglio fare.
Antonio Capuano