Pubblicato da:
Valeria Prestisimone

in data
18 Novembre 2021

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IL 22 NOVEMBRE ALLE 18 AL TEATRO MERCADANTE PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI MARIANO D’AMORA: LA DRAMMATURGIA DI ENZO MOSCATO

Comunicato stampa del 18 Novembre 2021

Scopri l’evento:

      IL 22 NOVEMBRE ALLE 18 AL TEATRO MERCADANTE PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI MARIANO D’AMORA: LA DRAMMATURGIA DI ENZO MOSCATO

      18/11/2021

      comunicato stampa

       

      Lunedì 22 novembre alle 18.00 al Teatro Mercadante

      si terrà la presentazione del volume di Mariano d’Amora

      La drammaturgia di Enzo Moscato

      La scena come spazio dell’Io

      Della memoria. Dell’artificio illusorio

      pubblicato da Guida Editori

      Con l’autore del volume e il drammaturgo Enzo Moscato

      interverranno

      il critico di teatro Giulio Baffi, la prof.ssa Antonia Lezza

      l’attrice Cristina Donadio

      che leggerà brani tratti dai testi di Enzo Moscato

      Una ulteriore occasione di conoscenza dell’arte

      di uno dei massimi esponenti della scena napoletana e del teatro contemporaneo  

       

      Il volume si pone come studio dell’intero opus drammaturgico di colui che la critica teatrale non esita a definire il più rappresentativo tra gli autori napoletani contemporanei.

      Seppur proveniente da una formazione culturale intrinsecamente diversa, al pari dei Maestri della scena partenopea del Novecento (Scarpetta, Viviani, De Filippo), anche Moscato compie il suo percorso teatrale ponendosi come artista trinitario (autore, regista e interprete). Una scelta che non toglie centralità al testo scritto, il quale permane nella sua funzione di elemento fondativo dell’evento teatrale attraverso la componente linguistica.

      Inteso come patrimonio collettivo inalienabile, il napoletano s’impone come elemento centrale di questa narrazione. Phonè aspra, viscerale, iper-espressiva, nonché “grado zero della scrittura” e prima semiotica esistenziale che l’autore apprende da bambino, l’idioma vive un’inedita riconfigurazione. Ma, ancor prima di essere semplice espressione biografica, questa lingua è per Moscato dichiarazione lucente del proprio humus etnico-glossico-genetico: Napoli. Materialmente la città è, in senso fisiologico, il cuore dell’ordito drammaturgico. Nel non essere mai entità lontana, ma, figurando come fonte primigenia d’ispirazione, l’immagine dell’urbe ingloba suggestioni intime con il risultato che i concetti di memoria e degradazione, autobiografia e storia collettiva finiscono col fondersi nella composizione dello spartito testuale.

      L’ingresso è libero e sarà consentito fino a esaurimento posti disponibili secondo i protocolli sanitari anti-Covid vigenti, con obbligo di green pass e uso delle mascherine.

       

      Info: www.teatrodinapoli.it

       

      Questa notizia è stata pubblicata giovedì 18 Novembre 2021 (13:24)

      Ufficio stampa

      Valeria Prestisimone

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