Autore e regista, diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro nel 1978 e laureato in Scienze Politiche con i proff. Alberoni e Veca con una tesi sul servizio militare di leva. Si è avvicinato alla regia attraverso una carriera di attore nei principali teatri milanesi (Piccolo Teatro, Salone Pierlombardo, Teatro di Porta Romana, Teatro dell’Elfo, Teatro Verdi, Teatro Out-Off, CRT) e lunghi periodi di specializzazione a New York (Actors’ Studio), Berlino Est (Berliner Ensemble) e Berlino Ovest (Schaubuhne). È stato collaboratore fisso per i radiodrammi con la Radio della Svizzera Italiana dal 1980 al 1986. Ha anche un notevole curriculum di cinema e televisione, soprattutto nel primo periodo della sua carriera. È dal 1987 docente di recitazione presso la Scuola di Teatro Paolo Grassi di cui è anche stato direttore dal 2007 al 2010. È docente della Accademia Nico Pepe di Udine dal 1993. Ha ideato e diretto con la Fondazione di Venezia ed altri 14 enti teatrali un progetto internazionale di formazione dei formatori teatrali condotto da Anatoli Vasiliev dal 2010 al 2012. Il progetto ha vinto il Premio Ubu 2013. Collabora dal 2021 con l’Espace Gambidi, la maggiore scuola teatrale del Burkina Faso. Ha fondato nel 1991 Farneto Teatro insieme ad Elisabetta Vergani, con sede in Umbria: una associazione indipendente che ha una lunga esperienza di realizzazioni teatrali “site specific”. I suoi ultimi progetti con Farneto Teatro sono stati: il “Decameron” a Villa Scheibler (2015), “Medea” di Christa Wolf al Teatro Franco Parenti (2016), “Molto Rumore per Nulla” al Festival di Corciano (2017), “Sketches & Short Plays” di Harold Pinter al Teatro Out Off di Milano (2017) “Verso Sankara” al Teatro Franco Parenti di Milano (2018) “Memorandum” di Vaclav Havel, “Cassandra” di Christa Wolf, “L’Orazio” di Heiner Muller al Teatro Out Off (2019). Ha ideato e gestito il progetto di sensibilizzazione contro i rischi della migrazione irregolare girando con lo spettacolo “Tunka- l’aventure” che ha fatto una lunga tournee con 15 attori e musicisti nei villaggi del Mali (2019/2020). Su questa esperienza ha fatto il documentario “Tamadewn – figli del viaggio” (2021). Ha realizzato per la CGIL un film sul caso sindacale della K-Flex “Il racconto di una lotta” (2018). Come autore ha vinto il Premio Candoni – Arta Terme con “Cristoforo Colombo – elogio a chi in America ci va sbagliando strada”. Ha una lunga consuetudine di traduzioni e riduzioni tra cui molte opere di Shakespeare.

Materia
Recitazione I Corso Attori

Periodo
febbraio – aprile 2022

Durata
116 ore

Obiettivi formativi
La finalità del corso è quella di avviare gli allievi verso la competenza teorica e pratica delle tecniche teatrali, a partire dai principi di base della presenza scenica e dell’analisi drammaturgica del testo. Il lavoro si propone perciò di accompagnarli nei primi fondamentali passi iniziali della loro carriera, enucleando con precisione il linguaggio tecnico, i temi di lavoro di base e la loro cumulazione nel tempo.

Articolazione del lavoro

  1. Nelle 116 ore in 4 settimane di lavoro viene primariamente avviato il training (tutti i giorni nelle prime due ore). Si tratta di una zona di addestramento individualizzante, benché collettiva sotto la guida del docente, dedicata all’acquisizione fisica ed alla pratica addestrativa dei principi di base della presenza dell’attore. Il principio cardine è quello di body-mind e dell’utilizzo che l’attore attraverso la sua volontà fa sia della sua possibilità di agire che di quella di pensare ed immaginare. Utilizzando esercizi di base del lavoro sul “gesto psicologico” di Michail Checov gli allievi sono condotti all’esperienza dei principi di base: rilassamento dinamico, centro-periferia-spazio, impulso e obbiettivo, spinta e recupero, azione fisica e psicofisica, sensazione e pensiero/emozione. In un secondo momento si passa alla pratica continua alternata dell’azione dall’interno all’esterno e dell’azione dall’esterno all’interno. Successivamente, cominciando ad utilizzare il vocabolario tecnico di Rudolf Laban (peso, spazio, tempo, flusso) e di tutte le possibili spinte di pura azione fisica o emotivamente trasformata, gli allievi cominciano ad acquisire attenzione ai pattern di movimento che nel loro training si ripetono ed ai loro handicap espressivi. Cominciano anche a porsi il problema dell’incatenamento delle azioni tra di loro.
  2. Una seconda linea di lavoro è quella da subito dedicata all’analisi strutturale drammaturgica dell’opera, al fine di enuclearne le sezioni, gli accadimenti, i temi e studiarne le sequenze di eventi e le linee trasversali di conflitto e di azione dei personaggi. L’analisi si sviluppa nelle seconde due ore di ogni giornata in una fase inizialmente di lettura in cerchio per poi arrivare anche nel training a degli abbozzi di realizzazione scenica di alcune sequenze da parte degli allievi.
  3. L’ultima fase, appena abbozzata, è quella della realizzazione scenica finalizzata ai primi passi di assunzione dei personaggi da parte degli allievi che possono così mettere alla prova ed addestrare la propria creatività e fantasia. Le tre fasi (training, analisi, scene) mirano a sovrapporsi: nel training vengono ospitati i motivi immaginari dell’opera, così come nei semplici abbozzi di scene si cerca di avvicinarsi alle azioni praticando i principi del training.

Materiale drammaturgico
Per la prima settimana è stato utilizzato uno short a due personaggi di Harold Pinter “Night” che tutti gli allievi hanno avuto la possibilità di leggere due volte sperimentandosi nell’intera arcata di trasformazione. Dalla seconda settimana si è cominciato l’avvicinamento all’opera di riferimento: La Tempesta di William Shakespeare. Nella terza e quarta settimana ci si avvicinerà ad una scena collettiva (la tempesta) e alle scene a due personaggi del I atto (Miranda–Ferdinando e Prospero-Ariel). Il passaggio dalla drammaturgia contemporanea a quella elisabettana ha permesso una prima esperienza di riflessione sulle forme possibili della comunicazione teatrale (impersonazione o racconto epico).

Modalità di valutazione dell’apprendimento
Trattandosi di una fase di apprendimento iniziale le modalità della valutazione continua della memoria tecnica creata dal lavoro sono collettive: all’inizio di ogni lezione è richiesto agli allievi di ricapitolare quanto fatto il giorno prima. Inoltre gli interventi di correzione nel lavoro di lettura sono evidentemente utilizzati a scopo dimostrativo per tutti.

Materiale didattico di supporto
“All’attore” di M. Checov
“L’arte del movimento” di R. Laban
“Night” di H. Pinter
“La tempesta” di W. Shakespeare, traduzione di A. Lombardo

Biografia

Programma didattico