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ore 21:00
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ore 19:00
26/05/2019
ore 18:00

CAMMURRIATA
Canti di malavita

di Giuseppe Patroni Griffi
regia Enrico Maria Lamanna
con Lara Sansone
scene Martina Mattei
costumi Teresa Acone
disegno luci Angelo Grieco
installazioni video Alessandro Papa
aiuto regia Augusto Casella
le anime di Peppino (voci in ordine di “apparizione”) Mariano Rigillo, Andrea Renzi, Carlo Di Maio, Cristina Donadio, Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Rita Montes, Ingrid Sansone, Francesco Scplaro
oggetti di scena Anna Rubinaccio, Maria Vila
assistente ai costumi Elisa Venanzi
movimenti coreografici Chiara Barassi
assistente alla regia tirocinante Università degli Studi di Napoli “Federico II” Giuseppina Bagnale
direttore di scena e macchinista Nicola Grimaudo
elettricista Carmine Pierri
fonico Diego Iacuz
sarta Annalisa Riviercio
trucco Vincenzo Cucchiara
foto di scena Marco Ghidelli
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli Cattedra di Scenografia – Prof. Luigi Ferrigno

produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale

Enrico Maria Lamanna firma la regia di Cammuriata e nelle sue note ricorda il suo incontro con questo testo e il suo autore: «Era il 1991 quando conobbi “Peppino” Patroni Griffi, Aldo Terlizzi e ovviamente Leopoldo Mastelloni che oltre a essere amico fu anche il mio maestro introducendomi al mondo di Peppino e al suo. E dopo poco diressi Leopoldo in Le rose rosse no di Peppino con brani originali di Leopoldo. Vi erano anche stralci di Cammurriata che Leopoldo aveva interpretato anni prima sotto la guida dello stesso Peppino. Avevo 28 anni. Mi colpì il linguaggio, quella lingua napoletana usata come mezzo di fuga, verità e forza vitale. Viscere di una terra che si evolve su se stessa. Occhi misericordiosi rabbiosi che vedono questa città cambiarsi imbastardirsi. Era il 1984 e già Peppino era avanti, già sapeva… e una sera a cena mi disse “Napoli ha gli occhi pieni di lacrime e perciò ‘sta puttana non vede più”. E poi ci raccontò una storia che aveva in mente O quatt e maggio. Mi dettò appunti e Leopoldo mi disse di conservarli gelosamente… Ancora oggi li conservo gelosamente… ma questa è un’altra storia. Ora mi ritrovo a dirigere proprio Cammurriata… con un’attrice, Lara Sansone… lei diverrà Napoli… perderà la sua sessualità… diverrà una fata, un furetto, un travestito, una madre e sempre in una solitudine e un abbandono in un vuoto d’amore. A Peppino e alle sue serate piene di tanto…»

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