DIARI D’AMORE
da Natalia Ginzburg, regia Nanni Moretti
TEATRO MERCADANTE 10 Gennaio 2024 21 Gennaio 2024Teatro Mercadante, 1 Ottobre ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Novembre ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Dicembre ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e |
Nanni Moretti, dirigerà Diari d’amore, un dittico composto da due atti unici di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragola e Panna. Per il suo esordio da regista nel teatro di prosa ha scelto due commedie di Natalia Ginzburg e, attraverso le loro storie, si prepara ad esplorare con ironia, quelle intimità domestiche ormai rassegnate, dove i conflitti hanno lasciato il posto a indifferenza, fatuità emotive e mediocrità morali. Il “teatro delle chiacchiere” della Ginzburg per Moretti riesce a metterci davanti ad uno specchio limpido, che ancora oggi riflette la nostra inadeguatezza e l’apatia che troppo spesso ci rende inerti spettatori delle complessità e delle tragedie della vita. Giocando con sarcasmo con i valori e i costumi cari alla società borghese, i personaggi di Diari d’amore si troveranno a parlare di matrimonio, fedeltà, maternità e amicizia, denunceranno le proprie inettitudini e muteranno in commedia il lato più tragico delle loro esistenze.
«Natalia Ginzburg – dichiara Valerio Binasco, Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e profondo conoscitore del teatro della Ginzburg – per me è tra i più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile “semplice” e musicale, l’umorismo dolce e le partiture sofisticate delle “chiacchiere” che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive fortissime, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente “piccoli”. Si viaggia con ironia tra i toni malinconici di una poesia fatta di elementi quotidiani e domestici e si resta affascinati dalla musicalità originale dei suoi dialoghi. La Ginzburg ha una penna leggera, ma scava gli animi, e i suoi sono personaggi ritratti con incredibile maestria psicologica, degna di autori come Čechov».