FILUMENA MARTURANO
di Eduardo De Filippo
traduzione Fabrice Melquiot
regia Gloria Paris
con Marie Ballet, Pierre Barrat, Bruno Fleury, Christine Gagnieux, Kamel Isker, Evelyne Istria, Alain Libolt, Cécile Pericone, Stephen Szekely, Daniel Tarrare, Anne-Laure Tondu
Preceduta dalla messa in scena di Napoli milionaria! e di Le voci di dentro, Filumena Marturano segna l’ultima tappa del percorso di indagine, che Luca De Filippo con la sua compagnia e con il regista Francesco Rosi ha intrapreso nella drammaturgia eduardiana dell’immediato dopoguerra.
Scritta nel 1946 per la sorella Titina, questa commedia conosce una fortuna mondiale grazie alla forza straordinaria della protagonista, in lotta per affermare la propria dignità di donna e di madre, che, dopo le interpretazioni storiche di regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Morriconi e Isa Danieli, ha oggi la voce e il corpo di Lina Sastri.
Riservandosi il ruolo già interpretato dal padre, Luca è Domenico Soriano, un uomo – come ha spiegato in un’intervista comparsa sul mattino dell’11 gennaio scorso – che, come tutti i protagonisti eduardiani, «compie un percorso all’interno della commedia, parte in un modo e arriva in un altro. Filumena lo conduce attraverso un viaggio “iniziatico”. Pasticciere benestante, di una certa borghesia napoletana ipocrita ed egoista, Soriano riesce ad acquistare un rapporto completamente diverso con se stesso e con gli altri, si apre e finalmente riceve coscientemente l’amore che Filumena gli offre da anni».